Eraldo Bocci

Nato a Arlena di Castro (Viterbo) il 24 agosto 1942. Passista veloce, alto m. 1,78 per kg 70. Professionista dal 1967 al 1972, senza ottenere vittorie.
Un corridore gladiatorio, discreto dappertutto, salvo le lunghe salite. Uno che avrebbe potuto vincere qualche corsa anche da professionista, dopo esser stato un vincente fra i dilettanti. Ed il fatto che non abbia mai messo la ruota anteriore davanti a tutti, un po' stupisce, anche se ai suoi tempi era assai possibile, visti i campioni che correvano tutto l'anno e le conseguenti minori possibilità per gregari, spalle, outsider.
Iniziò a correre nel 1958. Nel segmento giovanile e dilettantistico, militò in Falisco Montefiascone, Gori Ruschena, Ferrarelle, Mignini Ponte e S.C. Lazio, raccogliendo oltre trenta vittorie e oltre cinquanta piazzamenti nei primi cinque. Fra i suoi successi dilettantistici, la Coppa Lepori e il Trofeo Ferri nel '63, la Coppa Lerma, il GP Esercenti La Spezia, il GP Roseto degli Abruzzi, ed i Titoli Regionali del Lazio, di squadra (con Risi e Brunetti) e individuale, tutti nella stagione di lancio per giungere fra i prof, ovvero il 1966. Nel 1967, infatti, il salto nell'elite con la Germanvox Wega di Vito Taccone e della grande speranza danese Ole Ritter. Eraldo partecipò al Giro d'Italia che chiuse al 61° posto. In quella sua prima stagione fu 2° nel Giro del Lazio, 4° nella Coppa Sabatini, 4° nel Giro di Romagna, 6° nella Corsa di Coppi, alla Tirreno Adriatico, fu 7° nella tappa di Viterbo, 9° in quella di San Benedetto del Tronto e 15° a Fiuggi. Fu poi 14° nel Giro di Lombardia. L'anno seguente, sempre in Germanvox, partecipò nuovamente al Giro d'Italia, concludendolo 67°. In stagione fu 3° nella Milano Vignola, 3° nel GP Chieti, 4° nel Giro del Veneto, 6° nel G.P. Cemab di Mirandola, 7° nel Giro dell'Appennino, 10° nel GP di Tarquinia. Nel 1969, a causa di uno stato di forma non ottimale, non partecipò alla "Corsa Rosa". Nell'anno fu 6° nel Giro dell'Appennino, 7° nel Giro del Veneto, 9° nella frazione di Siena al Giro di Sardegna, 10° nel Giro delle Tre Provincie-Camucia, 13° nella Coppa Sabatini, 14° nel Trofeo Laigueglia. A fine '69, Alfredo Martini lo volle alla Ferretti e con questa formazione si allineò nel '70. Partecipò nuovamente al Giro d'Italia, ma cadde rovinosamente nella tappa di Aosta, la terza. Continuò con coraggio, nonostante dolori e ferite, ma alla quinta, che si concludeva a Zingonia, subentrò un violento stato febbrile che spinse il dottor Frattini a fermarlo. Fu schierato anche al Tour de France e qui dopo un andamento discreto, pagò una disattenzione nel forte vento della frazione di Amiens e fini fuori tempo massimo. La delusione fu tanta, in lui e nella squadra. Nella stagione fu 7° alla Milano-Vignola, 10° nel Giro di Romagna, 11° nel Giro delle Marche e nel Giro di Campania, 13° nel G.P. Cemab di Mirandola, 15° nel Giro di Toscana. A fine anno la Ferretti non lo confermò. Per Bocci s'aprirono le porte della disoccupazione e della scarsissima attività. Nel 1972, col sostegno del GS Commercio Petroli, un flebile tentativo si rilancio, che non aggiunse nulla alla sua carriera.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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