Armand Desmet

Nato il 23 gennaio 1931 a Waregem ed ivi deceduto il 17 novembre 2012. Passista scalatore, alto 1,74 per 66 kg. Professionista dal 1955 al 1967 con 23 vittorie.
Un corridore che il tempo eleggerà luogotenente della famosa Guardia Rossa di Rik Van Looy e, per questo, veniva considerato abbastanza erroneamente il classico belga tenace, grintoso, siamese alla fatica delle giornate di tregenda e spregiudicato nella difesa degli interessi del "Sire di Herentals". Questo "vestito" però, non approvava tutte le misure dichiarate su Armand, il quale, fin da giovane, si mostrò uomo del nord un po' anomalo. Ad esempio, amava il caldo più del freddo, il sole più della pioggia, le corse a tappe più delle classiche, ma era comunque bravo a sufficienza per nascondere le sue naturali preferenze, dietro i luoghi comuni che accompagnavano i colleghi connazionali. Era bravo sul passo, molto forte in salita ed era silenzioso, preferendo in ogni uscita il verbo del lavoro e, perché no, della devozione. In altre parole, uno che se avesse corso in epoche più recenti, sarebbe stato un capitano denso di curriculum, proprio perché era completo e meritevole per la gran parte delle caratteristiche che si chiedono ad un corridore in bicicletta. Ed era soprattutto uno continuo, che correva sempre, nonché pragmatico al punto giusto.
Armand Desmet detto "Mantie", divenne professionista nel '55 in seno alla Groene Leeuw, squadra storica del ciclismo fiammingo con la quale correrà per la bellezza di sei stagioni.
In quel lasso vinse il GP Gemente nel 1955, il GP Ronse nel '56, il GP Sijsele e la Textielprijs-Vichte mel '57. Nel '1958 con un'azione possente e di valore fece sua la prima edizione di quella corsa che diventerà dopo poco una gran classica delle pietre e dei muri, l'E3 Harelbeke. Quel successo ed il modo col quale lo conquistò lo posero alle attenzioni più larghe. Partecipò al Tour che chiuse 33°, ma soprattutto vinse l'anno seguente quel Giro del Belgio che per valloni e fiamminghi stava diventando importante quanto le classiche. Bell'anno vincerà pure il GP di Waregem e il Criterium Dendermonde. Nel 1960, l'ultimo con la Griene Leew partecipò per la prima volta alla Vuelta di Spagna dive vinse la Cronosquadre di Bilbao e fu autore di una corsa di gran regolarità con diversi piazzamenti di tappa che alla fine gli valsero il 2° posto finale. Nel resto della stagione partecipò pure al Tiur de France che chiuse 53° e vinse il GP Boortmeerbeek. Nel 1961 dopo un accasamento di un paio di mesi alla Baratti, dove si piazzò 2° nella tappa di Nuoro al Giro di Sardegna e il 2° nel Weekend delle Ardenne, Rik Van Looy lo volle con sé alla Faema. E così fu. Armand vinse ad Avallon con le maglie biancorosse la prima tappa della Parigi-Nizza che poi chiuse 8°, indi la prima tappa del Giro del Belgio concluso al 2° posto dietro il capitano Campione del Mondo. Fu poi 3° nella Liegi-Bastogne-Liegi. Partecipò al Giro d'Italia dove fu 2° nella tappa di Milazzo, ma non lo portò a termine causa caduta. Nell'anno fu 3° nel GP Briek Schotte.
Notevole il suo 1962. Vinse dapprima il Criterium Nederbrakel, fu 3° alla Gand Wevelgem, 2° a Roeselare, vinse la cronosquadre di Oostende al Giro del Belgio, fece sua una classica quale era allora l'Henninger Turm. Indi venne in Italia per partecipare alla Corsa Rosa dove vinse in solitudine la tappa di Montevergine, conquistando la Maglia Rosa. Rimase leader per una decina di giorni, sembrava inattaccabile, ma come tanti altri fu travolto dalla neve del tappone dolomitico fermato nell'occasione al Passo Rolle, con la vittoria di Vincenzo Meco. Qui Armand perse la Rosa, ma dimostrò, anche ad altri ottimi piazzamenti di tappa, di essere uno da primissime posizioni anche nei GT. Chiuse il Giro 10°. Al Tour de France vinse la Cronosquadre di Herentals e chiuse 16°, ma sempre in appoggio a Van Looy. Vinse poi il GP di Deerlijk e chiuse l'anno con l'8° posto al Lombardia.
Nel 1963 dopo aver vinto il GP Bottelare, ottenne un'infinità di buoni piazzamenti. Fu 5° al Tour de France e 2° al Giro di Lussemburgo, ed a fine anno, venne collocato all'8° nel Superprestige Pernood, una superclassifica decisamente migliore dell'orrendo World Tour d'oggi.
L'anno seguente si preparò in vista del Tour de France, con lo scopo di migliorare il 5° posto del '63. In primavera vinse la tappa di Barcellona alla Vuelta di Spagna, ma alla Grande Boucle fu vittima di una rovinosa caduta nella discesa dell'Envalira, le cui conseguenze non solo lo costrinsero al ritiro, ma una parte se le portò per il resto della vita. Non abbandonò il ciclismo comunque e nel 1965 in maglia Solo Superia vinse la Textielprijs-Vichte, si piazzo più volte e al Tour de France pur non essendo più lui si ritirò solo alla 20esima tappa. Nel 1966 vinse il GP Ouwegem, fu 2° al Giro di Lussemburgo e partecipò nuovamente al Tour de France che concluse 27°. L'ultimo anno d'attività, il 1967, corso con le maglie della Flandria lo vide vincente nella Bruxelles-Bever, 3° nell'E3 Harelbeke e nel Giro di Romandia.
Morì ad 81 anni dopo una lunghissima malattia.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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