Francesco Scaccia

Nato a Napoli il 17 dicembre 1945. Passista veloce, alto m. 1,76 per kg. 75. Professionista dal 1969 al 1970, senza ottenere vittorie.
Si dice sempre che la volontà faccia novanta, nel ciclismo poi, alla luce del metro comune, si potrebbe persino dire che arrivi quasi a cento, ma sono generalizzazioni che, a ben vedere, sovente fanno a pugni con la realtà. E come tutti i proverbi, i detti, ed i luoghi comuni, è perlomeno saggio non prenderli alla lettera, soprattutto quando si fanno disamine. Francesco Scaccia ha sempre mostrato volontà notevoli da campione, ma campione non divenne: mancava troppo talento, ed ai suoi tempi i talenti c'erano eccome, anche se molti non avevano possibilità d'esprimere il loro potenziale. Ciononostante, la volontà di questo civitavecchiese nato a Napoli, lo portò fino ai professionisti. Da dilettante Francesco, per i più Franco, in maglia Distillerie Molinari di Civitavecchia, fu un discreto interprete delle corse del centro sud d'Italia, con la migliore tangibilità a metà degli anni sessanta, soprattutto nel 1966. In quella stagione, vinse bellamente una tappa del prestigioso Giro delle Province del Lazio, ed in un'altra dopo una gran bella corsa, finì ottavo. L'anno prima, a soli 19 anni, s'era distinto per il 5° posto nella Roma-Spoleto. Continuò a rendersi protagonista fra i "puri" fino a tutto il 1968 e, finalmente, ad inizio 1969, poté coronare il sogno di diventare professionista in seno alla svizzera, ma per tanti aspetti italiana, Costa Azzurra Zingonia. Col team giallo ocra con fascia azzurra del Canton Ticino, fece una onesta stagione. I suoi migliori piazzamenti di quel lasso furono il 20° posto nel Giro del Lazio e il 21° nel Trofeo Matteotti. A fine '69, la Costa Azzurra si sciolse e Francesco evitò la disoccupazione accasandosi per il 1970 alla Civitanova Marche, una piccola formazione senza pretese che raccoglieva praticamente un nugolo di corridori rimasti senza contratto. Pochi soldi e poche partecipazioni. Il miglior piazzamento di Francesco fu il 29° nel Giro del Lazio. Scaccia prima di arrendersi alla chiusura di carriera, staccò la licenza anche nel 1971 e '72, senza però segnalarsi in qualche modo.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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