Albano Negro

Nato a Chiampo (Vicenza) il 31 marzo 1942, deceduto a Thiene il 14 agosto 1988. Passista scalatore. Professionista dal 1964 al 1968 senza ottenere vittorie.
Un corridore di buon valore, che non ha mantenuto quel che ad un certo punto si poteva prevedere, ma che non va considerato una delusione, perché, in ogni caso, il suo tracciato è stato degno, visti i tempi in cui ha corso, densi di campioni di levatura tecnica notevole e di fortissima personalità. Un corridore sempre sorridente, ed assai tangibile nel dare alla categoria dei ciclisti un'immagine positiva.
Iniziò l'attività ciclistica nel 1958, al primo anno da allievo, non lasciando tracce vincenti, ma una palpabile crescita che nella seconda parte della prima stagione, iniziò a concretarsi con qualche piazzamento. Piazze senza vittorie, che proseguirono sempre maggiori negli anni successivi passati nella categoria. Da dilettante, invece, i piazzamenti continuarono, ma si aggiunsero roboanti vittorie, tutte colte col piglio del gran corridore Fra il '62 e '63, vinse fra le altre, il Trofeo Ghisalberti, la Verona-Roverè, la prestigiosa Astico-Brenta e l'altrettanto prestigioso Giro del Piave, il GP Fausto Coppi, la Sedrina-Bergamo e il GP Zillo. Ad ottobre del 1963 passò professionista con l'Ignis, in tempo per correre il Giro di Lombardia, dove finì 24°.
Dopo una stagione '64 senza particolari occasioni positive (miglior piazzamento l'11° posto al Giro della Provincia di Reggio Calabria), passò nel '65 alla Bianchi e partecipò al suo primo Giro d'Italia. Qui, dopo il 4° posto nella seconda tappa che si concludeva a L'Aquila, col settimo posto a Benevento, quarta frazione, Albano Negro conquistò la Maglia Rosa. Difese il primato il giorno dopo ad Avellino e perse la "Rosa" a Potenza, dove a conquistarla fu il vincitore di tappa Adorni, che poi dominerà quella edizione del Giro. Negro chiuse 9° la frazione di Reggio Calabria e la grande corsa a tappe al 14° posto. Nell'anno, fu poi 10° al Giro del Piemonte.
Nel 1966, sempre in Bianchi, fu 4° nel GP Sarezzo, 5° nel GP Mirandola e 27° nella Classifica finale del Giro d'Italia. La stagione '67 in maglia Max Meyer, lo vide 9° al GP Industria e Commercio e nella tappa di San Benedetto del Tronto alla Tirreno Adriatico e 25° al Lombardia.
Nel 1968 passò alla Kelvinator. Chiuse il Giro al 37° posto, ed il miglior piazzamento di stagione fu il 18° nel Giro di Campania. Deluso, decise di chiudere l'attività agonistica a fine stagione. Successivamente, divenne un valente amatore. Poi la fine prematura a soli 46 anni.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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