Storia di Lucien Lazaridès

Dei due fratelli greco-francesi, Lucien è il maggiore, anche se fu Apo il primo a cogliere il frutto della notorietà. Lucien è nato ad Atene il 30 dicembre 1922 e lascia prestissimo la natia Grecia per trasferirsi con i genitori, in Francia, dove viene naturalizzato francese nel 1929. Inizia a correre come dilettante, prima per il V.C. Rochevillois, poi per il R.O.S. Mentone, infine per il Cannes. Il fratello minore, Apo, lo surclassava e Lucien vive nella sua ombra. Coglie tuttavia a vent'anni una bella vittoria nel Gp di Grasse, e nel '45 è campione della Costa Azzurra per la categoria indipendenti.
Fra il '47 e il '49 si afferma tra i professionisti particolarmente nelle corse in salita. Nel '47 e nel '48 vince alla Turbie, nel '49 al Mont Angel.
La vera affermazione, e possiamo chiamarla pure rivelazione, è nel '49. Le vittorie precedenti non avevano infatti saputo includerlo nell'oligarchia dei migliori ciclisti francesi. Quell'anno invece Lucien vince due prove a tappe di grande importanza in Francia: il Circuito delle Sei Provincie e il Giro del Delfinato Liberato. Viene incluso nella squadra del Tour, ma come gregario, e non ottiene che un 32° posto in classifica finale, è secondo nell'11° tappa e arriva quinto nel Gp della Montagna.
Nel 1950 una grave indisposizione lo rende praticamente irriconoscibile per chi conosce le sue doti e per chi ha fiducia in lui. Non ottiene nessun risultato di rilievo. Solo nel 1951 ritorna su livelli di primo piano: terzo al Giro del Sud-Est, terzo nel Giro del Delfinato Liberato (dove vince una tappa) e infine terzo al Tour, dove è uno dei pochi francesi che contrasta validamente il passo agli stranieri. Negli anni a seguire non si ripete anche se al Tour de France riusce a vincere due tappe, nel '54 e nel '55. Il 1956 è l'ultimo anno di attività per Lucien è non ottiene nessun risultato di rilievo. Rimane comunque un atleta formidabile in salita e agile sul passo, ed è stato una delle colonne del ciclismo francese, anche se non ha ottenuto grandi prestazioni all'estero.
Articolo inviato da: Paolo Mannini (Firenze)
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