Storia di Dirk Baert

Dirk è stato uno dei miracolati dello sport ciclistico. Nel 1958 era uno dei sessanta poliomielitici del Belgio. Aveva soltanto nove anni ed era un ragazzino distrutto. Quando per consolarlo gli chiedevano che cosa avrebbe fatto il giorno in cui fosse guarito, rispondeva che il suo idolo era Rik Van Looy e che gli sarebbe piaciuto moltissimo diventare come lui.
Dirk guarì miracolosamente e nel frattempo si era messo a studiare da istitutore, ma quando capì che sarebbe stato in grado di fare il corridore, buttò i libri e si esercitò in bicicletta, sulla pista di casa. Fu vittima di più di una caduta, ma si riprese sempre e diventò un signor inseguitore: si sperimentò sulla pista di Rocourt, una delle più difficili del mondo e nel 1971, prima di arrivare ai mondiali di Varese, sui 5 km fece registrare tempi favolosi. A Varese, senza essere il grande favorito, raggiunse il suo sogno, quello di vincere il campionato del mondo. Nell'inseguimento professionisti nessuno riuscì a fare meglio dell'ex ragazzino poliomielitico, un ragazzo prodigio che seppe conquistare il pubblico varesino. Grosskost, Ritter, Porter fecero fila dietro a lui.
Successivamente si confermò ai vertici della specialità giungeno terzo ai mondiali del '72 e del '75 e fu campione del Belgio sei volte (e tre volte 2°).
Oltre che su pista ha gareggiato parecchio anche su strada, imponendosi in un buon numero di competizioni semiclassiche e kermesse in virtù del suo spunto veloce, partecipando anche ad un Tour de France.
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy