Roberto Gaggioli, 40enne volante

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Gaggioli, 40enne volante

VINCI. Come ogni anno, prima di Natale, torna nella «sua» Vinci Roberto Gaggioli, l'ormai quarantenne ciclista emigrato da 16 anni negli Usa e che capeggia ancora - con 207 successi contro i 203 di Mario Cipollini - il ranking dei plurivittoriosi tra i ciclisti professionisti italiani in attività. E di smettere Roberto, che il 29 giugno di quest'anno ha sposato a Vinci l'affascinante, giovane speranza del ciclismo statunitense Lynn Brotzman, non ci pensa proprio, come lui stesso ci racconta: «Ho entusiasmo da vendere ed un fisico integro, mi piacerebbe addirittura gareggiare ancora per 4-5 stagioni, ma so che non sarà facile. Nel 2002 ho vinto 5 gare, tutte negli Usa, ma sogno tuttora di entrare nel guinness dei primati come primo ciclista nella storia di questo sport ad avere vinto in tutti i continenti del mondo».
«A questa mia collezione manca solo l'Africa e l'anno prossimo cercherò di effettuare un viaggetto di lavoro da quelle parti, per sfatare anche questo ultimo tabù». Roberto «da Vinci» ha già programmato la sua prossima stagione: «A inizio gennaio con mia moglie ci sposteremo in Australia per partecipare alle Skilled Bay Series ed ai Campionati Internazionali d'Australia a Ballarat. Quindi torneremo negli Stati Uniti per prendere parte alle gare locali più quotate, almeno fino a luglio. Dopo non è esclusa una nuova "puntata" in Italia». Gaggioli ha già dei progetti per i prossimi anni: «Sono diventato importatore negli Usa del marchio di biciclette pisano della Daccordi e spero di incrementare questa attività in futuro, anche se il mercato americano non è in un momento propizio». Eppure l'«effetto Armstrong» sembrerebbe avere aiutato lo sviluppo del ciclismo negli Stati Uniti: «Purtroppo non è così. Le vittorie di Lance servono soprattutto ad... Armstrong! Anche nel Nord America c'è difficoltà nel reperire sponsor e tante squadre scompaiono, come la Mercury, o riducono il loro budget. Solo tre formazioni saranno in grado di svolgere una buona attività negli Usa, nel 2003: sono la US Postal, la Saturn e la Navigators. Per il resto è crisi profonda, il ciclismo non riesce a sfondare negli Usa nonostante i trionfi di Armstrong e per me Lance è l'uomo giusto, per il ciclismo, nato nel posto sbagliato».
Il futuro di Gaggioli è ormai negli Usa: «Con Ivano Fanini non è andato in porto il progetto dello scorso anno e nel 2003 gareggerò per una nuova squadra che ha un nome che è tutto un programma: la "Dolce Vita-Casino-Resort". Con me ci saranno, tra gli altri, l'argentino Martin Garrido, già professionista in squadre spagnole ed il forte australiano Cameron Hughes. La sede del club sarà ad Atlanta, in Georgia, ma io e Lynn continueremo a risiedere a Santa Rosa, nella splendida California».
I legami con l'Italia diventano quindi sempre più esili: «Vinci resterà sempre la mia prima casa. Vorrei però collaborare nell'organizzazione di trasferte negli USA per team professionistici italiani. Molti addetti ai lavori hanno problemi di lingua o di contatti e posso preannunciare che nel 2003 sarà organizzato il Tour della Georgia a tappe, una gara con un ricchissimo montepremi e che diventerà presto un appuntamento di prestigio per il ciclismo internazionale. Sarebbe un sogno poter avere alla partenza Cipollini in maglia iridata».
L'ultima «mission» di Roberto Gaggioli riguarda la mogliettina, ciclista di grosse potenzialità: «Lynn ha praticato lo snowboard fino al 1996, in Colorado; successivamente è passata alla mountain bike e solo dal 1999 gareggia su strada. Ha appena 26 anni e nel 2002 ha vinto ben 14 gare. Nel 2003 vorrei portarla in Europa per partecipare al Giro d'Italia ed al Giro di Toscana del mio amico Brunello Fanini».
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