Ezio Pizzoglio, il biellese sfortunato

Il 17 agosto 1957, a Waregem, sul traguardo del Campionato Mondiale su strada dei dilettanti il ventenne Pizzoglio giunge decimo, ed il ventiduenne campione italiano Arnaldo Pambianco, lo accusa di avere tradito i colori nazionali aiutando spudoratamente il belga Louis Proost che l'ha raggiunto e superato sul filo di lana.
Il corridore biellese, giunto al mondiale sull'onda di ottimi piazzamenti, non coprendo la fuga solitaria del capitano Pambianco, non si è comportato molto correttamente. Ma non è giusto addossargli la colpa della sconfitta: il ventiduenne Proost vince in quanto in splendida forma e, come dimostrerà nel proseguo della sua carriera, è uno specialista delle gare di un giorno.
Pizzoglio nei primi anni da professionista colleziona dei buoni risultati: secondo nella tappa con arrivo a Davos del Tour de Suisse, terzo alla Coppa Bernocchi, quarto al Tour de Romandie (secondo nella tappa con arrivo Neuchatel), quinto al Giro di Lombardia.
Il 9 giugno del 1961 si mette in luce nel giro d'Italia vinto da Pambianco, giungendo terzo nel tappone dolomitico del Falzarego e del Pordoi. Pochi giorni dopo è al Tour de France, dove forse spera di lavare con un buon piazzamento l'immeritato marchio d'infamia che si porta da Waregen.
Il 26 giugno, nel corso della seconda tappa del tour, sul pavé che porta a Roubaix, una terribile caduta manda a terra una trentina di corridori. Ben sei sono costretti al ricovero in ospedale, ed il più grave di loro è Pizzoglio: prognosi riservata, trauma cranico, fratture multiple. Per settimane faticherà a ritrovare la parola.
Il caparbio ciclista biellese l'anno seguente torna sul luogo dell'incidente per partecipare, contro i consigli dei medici, alla durissima Parigi Roubaix e resiste fino al traguardo, dove giunge settantacinquesimo. È la prova d'orgoglio con cui termina la sfortunata carriera di Ezio Pizzoglio.
Articolo inviato da: Angelo Gerosa
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy