Storia di Daniele Masolino

Daniele approda nel 2004 al professionismo con il rammarico per un Giro d'Italia baby perso per appena 23 secondi nell'ultimo tratto della salita conclusiva che rende ancora più amaro il terzo posto finale alle spalle del lituano Kairelis e di Bailetti. In una stagione in cui ha stabilito il record di 107 giorni di gara Daniele ha ribadito le doti innate di scalatore di razza brevilineo e scattante e affinato quelle di cronoman con validi riscontri. Con la casacca del V.C. Bassano 1892, sono stati cinque i successi targati 2003: al Giro di Romagna, alla gara di San Vito di Altivole e alla Coppa Città di San Daniele si sono aggiunte a fine ottobre due tappe al Giro del Guatemala conquistate davanti a 200mila persone. Daniele aveva già lanciato i primi segnali incoraggianti nel 2001 imponendosi nella classica Bassano-Montegrappa e in corse a tappe di spessore come il Giro della Provincia di Cosenza e il Gran Premio Kranij in Slovenia: un rendimento che lo portava a sfiorare la maglia azzurra per il mondiale a cronometro di Lisbona dopo aver impressionato il responsabile azzurro Antonio Fusi con un attacco in solitaria ai campionati italiani che rendeva difficoltoso il recupero del gruppo. Una caduta al G.P. Guglielmo Tell chiudeva momentaneamente le porte del Club Italia, ma il tempo gli ha in seguito consegnato alcune convinzioni rafforzate dai consigli di Daniele Pontoni, maestro prima che compagno di allenamenti: la determinazione a interpretare le corse sempre all'attacco, l'individuazione in Jan Ullrich di un modello ideale e il sogno Vuelta per quando sarà grande.
Nel mondo dei professionisti gareggia solo due stagioni con il Team LPR sacrificandosi per la squadra e svolgendo fino in fondo il suo ruolo di gregario. Ragazzo serio, non si è mai risparmiato, ma i risultati non sono arrivati e a fine 2005 chiude con il professionismo.
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