Giacomo Fornoni; il maestro

Il maestro.

La Molteni negli anni '60 del secolo scorso fu una delle più forti squadre di ciclismo d'Europa, con i campioni iridati Rudi Altig e Marino Basso, i vincitori del Giro Gianni Motta e Franco Balmamion, i pistard Guido Messina e Nando Terruzzi e gli indimenticabili Michele Dancelli e Davide Boifava.
La Molteni ebbe molti campioni ma un solo maestro: Giacomo Fornoni.
Fornoni fu il maestro perché alla Molteni, sua unica squadra dal 1961 al 1969, diede sicurezza, unì, e fu il punto di riferimento per tutti.
Che avesse la stoffa del maestro lo si capì già alle Olimpiadi di Roma del 1960, quando conquistò il primo oro dell'Italia, nella 100 chilometri a squadre. Il ventunenne Giacomo aveva il compito di fare il treno, cioè spendersi senza risparmio per buona parte della corsa, e poi ritirarsi, in quanto il tempo si misurava sul terzo uomo. Ma non abbandonò i compagni, e resistette fino al traguardo.
Che non fosse un corridore modesto lo si capì dai successi nell'inseguimento su pista: semifinalista nel 1963 ai campionati mondiali di Rocourt, due volte vicecampione italiano, dietro l'invincibile Leandro Faggin.
Che avesse doti da campione lo dimostrò nel leggendario Trofeo Baracchi la più importante corsa al mondo di cronometro a coppie. Nel 1961, in coppia con il tranquillo gregario della Molteni Babini, fu secondo, ad un solo minuto di distacco dal campione del mondo e recordman dell'ora Ercole Baldini in coppia con lo specialista francese Velly. Una sconfitta che rimediò nel 1964, vincendo, alla grande, in coppia con Gianni Motta.
Medaglie, trofei, maglie della nazionale, e prime pagine della Gazzetta dello sport, esposte nel suo ristorante. Infatti Giacomo Fornoni, dal ritiro dall'agonismo al 2016, anno della morte, gestì, con maestria, il ristorante "5 cerchi", a Rogeno, non lontano dalle sponde del piccolo Lago di Pusiano.

Angelo Gerosa.
Articolo inviato da: Angelo Gerosa ()
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