Elia Frosio

Nato il 22 gennaio 1913 a Cepino di Sant'Omobono Imagna, deceduto a Parigi il 4 febbraio 2005. Professionista dal 1938 al 1954, con 13 vittorie.
Trasferitosi a Parigi quando aveva diciassette anni, per lavorare come fornaio, fu proprio in Francia che iniziò a praticare il ciclismo: prima come dilettante su strada (dove ottenne diverse promettenti affermazioni, come ad esempio la Parigi-Ezy '36, al cospetto di molti prof) e, poi, come professionista nel mezzofondo. Sulla sua formazione pesò non poco la vicinanza coi grandi velodromi parigini, ed il fascino che le gare dietro motori han sempre avuto sul pubblico. Pur vincendo anche su strada, la sua esplosione e conseguente notorietà, la si deve tutta a questa specialità, dove ebbe il merito di portare, per la prima volta, il Titolo Mondiale all'Italia, nel 1946, al Velodromo Oerlikon di Zurigo. Si ripeté nel 1949 a Copenaghen. Anche nel 1948 sfiorò l'iride, giungendo 2°, battuto per poco da Lamboley. Per un quinquennio fu campione d'Italia della specialità, dal '46 al '50 e, fino al '52, fu una delle attrazioni internazionali delle gare stayer. Da notare che allora nelle riunioni su pista, in tutto il mondo, si riuniva un pubblico da stadio di calcio. Nel suo palmares su strada, ci sono corse di buon livello come la Parigi Dieppe, vinta due volte, il GP di Tolosa, la Parigi-Sens, la Parigi-Beauvais-Parigi, la Parigi-Breteuil. Divenne francese anche per nazionalità, e non solo come residenza, il 4 febbraio 1971.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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