Daniele Asti

Nato a Legnano (MI) il 3 giugno 1964. Velocista. Professionista dal 1986 al 1988, senza ottenere vittorie.
Classico velocista da dilettante che, al passaggio fra i professionisti, diventa, suo malgrado, un generico passista con lo spunto velocistico sempre più appannato, che lo costringe a barcamenarsi al ruolo di spalla o gregario con risultati discreti, ma non tali da farlo divenire un evidente. Un buon elemento per il ciclismo trasformistico di oggi, non così per l'epoca in cui ha corso, che era certamente meno inquinata in tutti i sensi e con valori di gran lunga superiori, rispetto alla pessima odierna. Daniele Asti si segnalò da juniores nel 1982, quando finì 2° nel Campionato Italiano della categoria. Indi ottimo dilettante, con un 1985 di gran nota e vittorie altisonanti, come la Firenze-Viareggio, il Gran Premio Levane, il Trofeo Pistelli e il Trofeo Bacci, nonché un perfetto passaggio fra i professionisti, nella Magniflex, a 22 anni, nel 1986.
Nell'anno d'esordio parve segnare a lungo il viale che lo aveva contraddistinto da dilettante: fu 5° al Trofeo Laigueglia, 5° in una tappa della Settimana Ciclistica Internazionale siciliana, si piazzò diverse volte nei primi dieci nelle tappe pianeggianti del Giro d'Italia, a Pesaro fu addirittura 3°, e riuscì anche a finire la "Corsa Rosa": 143°, ultimo. Ma quando si pensava che il 1987 segnasse un suo salto in avanti, accadde il contrario e la sua stagione, anche per qualche acciacco, fu anonima, a parte il 3° posto nella prima tappa del Giro di Puglia. Cercò di imparare il mestiere di gregario e, nel 1988, passò alla Selca, sperando di vedere cosa poteva valere. Si piazzò 2° nella quinta tappa del Giro di Puglia, 4° nel GP Cepagatti, finì 15° in una tappa del Giro d'Italia che non portò a termine. Insomma poco, per lui prima di tutto, ed a fine anno, a soli 25 anni, abbandonò.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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