Ferdinando Brandolini

All'anagrafe Fernando, nato a Mediglia (MI) il 4 gennaio 1932, deceduto a Zibido San Giacomo (MI) il 27 luglio 1987. Passista. Alto m. 1,82 per 75 kg. Professionista dall'ottobre 1956 al 1961 con 2 vittorie.
Dopo esser stato un buon dilettante, più piazzato che vincente, riuscì a passare professionista a fine '56, con la costituenda San Pellegrino, guidata da Gino Bartali. Nel 1957, al suo primo vero anno da prof, vinse il Circuito Villadissola, finì 19° il Giro di Lombardia, fu 31° al Giro di Romagna e 39° nel Campionato Italiano. Un andamento non troppo soddisfacente per Gino Bartali, ed a fine anno Brandolini passò alla Bianchi di Fausto Coppi. Nel 1958 in maglia bianco celeste vinse il Gran Premio d'Adda a Cornate, fu 3° nel Giro del Ticino, 5° nella Classifica finale della Parigi Nizza, 10° alla Milano Sanremo, 27° al Lombardia e chiuse 61° il suo primo Giro d'Italia. Partecipò pure alla Vuelta di Spagna dove arrivò 5° nella quinta tappa, prima di ritirarsi. Insomma una buona stagione per questo corridore silenzioso e leale. Gastone Nencini, proprio per queste sue doti lo volle con sé alla Carpano, per il 1959. Brandolini pur lavorando per il suo nuovo capitano, trovò modo, nell'ultima stagione degli anni cinquanta, di finire 7° nella Milano-Mantova, 9° nella Genova-Nizza, 9° a pari merito nel Giro della Provincia di Reggio Calabria, 17° nella Coppa Sabatini, 24° nella Coppa Bernocchi, ma fu costretto al ritiro, sia al Giro d'Italia che a quello di Svizzera. Nel 1960, sempre in Carpano con Nencini, fu 3° al Trofeo Matteotti, 20° al Giro dell'Appennino, 24° nel GP Prato e nel Giro del Piemonte, ma soprattutto fu 78° al servizio del capitano, nel di questi vittorioso Tour de France. L'anno seguente Nencini andò all'Ignis ed in Carpano arrivarono tanti belgi di grande valore e c'era sempre Nino Defilippis da aiutare. Brandolini, pur con pochi spazi per sé, fu 2° nel GP Chignolo Po, 3° GP St.Raphael in Francia. Due piazze che rappresenteranno i suoi canti di saluto, perché a fine stagione abbandonò il ciclismo agonistico.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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