Gabriele Colombo

Nato a Varese, l'11 maggio 1972. Passista. Professionista dal 1994 al 2007, con 11 vittorie. Pareva spaccare il mondo, ma si fermò presto, anche se la sua carriera s'allungò per quasi tre lustri. Forse nel suo vistoso calo, hanno pesato l'intensa attività dilettantistica, sfociata nella conquista del Titolo Iridato Militari '92 e nel secondo posto ai Tricolori della categoria l'anno successivo, nonché l'iper uso del suo motore nei primi tre anni di professionismo. Fatto sta che Gabriele, ragioniere e figlio d'arte (il padre Ambrogio, era stato professionista a metà degli anni sessanta, come gregario di Motta, ed il nonno materno Luigi Macchi, vittorioso in una tappa del Giro della Svizzera '33, era stato gregario di Binda), non ha saputo dare gambe alle attese notevoli che aveva fatto nascere in quel triennio d'esordio nell'elite del ciclismo. Un lasso nel quale non solo si mostrò vincente, ma pure estremamente generoso nell'affrontare ogni competizione. Formidabili trenate, scatti alla finisseur, ed una buona tenuta in salita, si evidenziarono in lui tanto da elevare negli appassionati, un numero di tifosi notevole. Passò prof nel '94, nelle file vincenti della Gewiss Ballan, una squadra che nelle gare di un giorno e non solo, era da considerarsi la più forte del mondo. Il primo anno Gabriele lo passò in apparente sordina sul piano delle risultanze personali, solo un 3° posto nel GP de Lugano, ma ben più sostanzioso come lavoro per la serie infinita di capitani e vincenti che il sodalizio esprimeva. Nel '95 le prime vittorie: la 2a tappa della Vuelta a Burgos in Spagna, chiusa poi al 3° posto, e la cronosquadre di Alencon, al Tour de France dove chiuse al 51° posto e dove lavorò non poco per Berzin e Rijs. La sua esplosione nel 1996, quando vinse la prima frazione del Giro di Calabria a tappe e, due giorni dopo, la Classifica finale della manifestazione, indi niente popò di meno che, la Milano Sanremo, da campione, tra l'altro, e il Giro di Sardegna. A completare i successi di quell'anno strepitoso, la vittoria nella Settimana Ciclistica Internazionale, davanti a Baffi e Fondriest. Ne seguì un periodo di appannamento che nemmeno il 3° posto nella Liegi Bastogne Liegi '97, riuscì ad invertire. Tornò a galla e alla vittoria l'anno successivo, sempre in primavera, quando vinse la 4a tappa della Terreno Adriatico e, un paio di mesi dopo, la 5a tappa della Quattro Giorni di Dunkerque. Ne seguì un altro periodo di appannamento, dove comunque lavorò, ed un ritorno al successo nel 2000, quando colse la 2a tappa della Settimana Catalana e la 4a della Bicicletta Basca, che fu pure il suo canto del cigno. Continuò a correre, a fare da spalla o da gregario, fino al 2007, alla cui fine, chiuse col ciclismo.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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