Nato a Milano l'8 aprile 1959. Passista veloce, alto m. 1,83 per kg. 78. Professionista dal 1983 al 1984, non ha ottenuto vittorie.
Un ragazzone che sembrava avere tutto per diventare un velocista in grado di segnare un'epoca. O perlomeno, di figurare come un possibile su determinati traguardi anche di corse dal tracciato non piatto come un biliardo. Invece, anche per lui, le indicazioni della categoria dilettanti sono state per una buona fetta bugiarde. O forse semplicemente compiute a costo di sforzi che hanno chiesto i conti all'atleta, una volta giunto all'elite del ciclismo. Resta il fatto che Gianmarco Saccani da dilettante fu un vincente e, nel 1982, uno che pareva certezza. Nella stagione corsa con le maglie del GS Isal Tessari, vinse il Trofeo Marcoli, la Targa d'Oro di Legnano e chiuse col botto consistente nel successo al Piccolo Giro di Lombardia. A 24 anni, nel 1983, passò professionista nelle file della Mareno Willier Triestina diretta da Gianluigi Stanga. E tutte le promesse parvero avvalorarsi grazie al 3° posto conquistato nella tappa di Fano al Giro d'Italia, manifestazione poi conclusa al 119° posto. Invece, quella performance, rimase isolata. Anche nel 1984, quando finì la "Corsa Rosa" al 124° posto. A fine stagione, terminati i due anni di contratto, Stanga lo lasciò libero e Saccani a soli 25 anni, chiuse col ciclismo agonistico.