Gino Campigli

Nato il 10 dicembre 1917 a Galleno di Fucecchio (Firenze), ed ivi deceduto il 28 dicembre 1999. Scalatore, alto m 1,66 per 63 kg. Professionista dal 1948 al 1951, con tre vittorie.
Con questo corridore fiorentino, troviamo uno stereotipo del corridore indipendente nel dopoguerra. Uno che correva bene le corse a seconda dello spessore degli avversari e che non mancava mai di movimentare le gare, perché questo comportamento garantiva notorietà e, conseguentemente, contratti e sostegni. Uno che non ha mai frenato o ingigantito se stesso e che s'è sempre guadagnato il pane nell'onestà delle polverose strade di quei tempi,anche quando la disorganizzazione rischiava di fare arrabbiare i santi. Insomma, una bella figura che ha contribuito a mantenere aurea una disciplina che qualche decennio dopo abbiamo visto scivolare verso l'abisso come nessun altra. Campigli, vinse nel 1948, già trentunenne ed ancor dilettante (ma la ferma per la guerra aveva giocato un ruolo decisivo sotto questo aspetto), il G.P. Industria del Cuoio e delle Pelli, aperto in quell'occasione agli indipendenti e nell'anno si classificò 5° al Giro del Lazio, da dilettante scelto. La stagione successiva, la prima con lo status completo di indipendente, lo vide vincere il Giro delle Alpi Apuane e il GP Ceramisti a Ponzano Magra, entrambe prove del Trofeo UVI. Nel 1950, fu 2° nel G.P. Massaua-Fossati, 4° nel GP Mostra Campionaria a Roma e 4° nella Nazionale a Romito Magra. Nel 1951, invece, cominciò a sentire il peso degli anni e le difficoltà ambientali di questo sport che ha amato fino all'ultimo dei suoi giorni. A fine stagione decise così di smettere.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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