Roger Decock

Nato ad Izegem il 20 aprile 1927. Passista. Professionista dal 1949 al 1961 con 33 vittorie. Fiammingo fino alle viscere, scoprì presto, nella personale elezione di vita consistente nel diventare corridore in bicicletta, di essere bravissimo sul passo ma un po' meno nello sprint. Da ragazzo intelligente, decise di esercitarsi fino alla noia negli sprint, ed alla fine, divenne veloce e potente per tenere anche sulle salite aspre, purché non molto lunghe. Insomma, da quell'oscuro lavoro svoltosi in mezzo a decine di kermesse, ne uscì un campioncino. Non a caso, nel 1949, anno d'esordio fra i professionisti, vinse il Campionato delle Fiandre Occidentali e nella stagione successiva, fra vari criterium trionfò nella sempre sentita corsa di casa, ma gran semiclassica: la Bruxelles-Izegem. Roger Decock fece la prima, trionfale apparizione internazionale, aggiudicandosi la Parigi-Nizza del 1951. Ed il fatto che fosse stato capace di vincere una corsa a tappe di rango e, in patria, di cogliere i successi nel Circuito delle Fiandre Occidentali e nel Campionato delle Fiandre, lo elesse corridore molto atteso. In estate partecipò al Tour piazzandosi due volte secondo di tappa (una delle quali a cronometro). Nel 1952, l'esplosione con la vittoria nella corsa che ogni fiammingo vorrebbe vincere: il Giro delle Fiandre. Fu un successo difficile, perché si trovò a dover fare i conti col giovale e talentuoso italiano Loretto Petrucci, che tre settimane prima aveva vinto la Milano Sanremo. Fortunatamente per Roger, nella fuga decisiva a tre, si inserì il trentatreenne, ma ancor forte, nonché furbissimo ex bi-iridato Alberic Schotte. Costui, pur non correndo nel medesimo sodalizio di Decock, aiutò il giovane connazionale a vincere la corsa di casa, facendo la sua parte nella tenaglia che fu fatale al corridore pistoiese. Sia chiaro, Roger Decock, non rubò nulla, meritò quel successo. Nell'estate '52, poi, al Tour de France, si confermò cronoman di rango, piazzandosi secondo a soli 34" da Fausto Coppi nella cronotappa di Nancy di 60 chilometri.
Nel 1954 vinse una miriade di criterium, la semiclassica GP della Schelda e tre tappe del Giro del Belgio, fra le quali la frazione a cronometro . Nelle grandi classiche del nord, non uscì mai dai primi dieci e grazie agli ottimi risultati ottenuti, terminò al quinto posto nel Trofeo Desgrange-Colombo. Il 1955 fu la sua ultima stagione complessivamente positiva, coi successi alla Bruxelles-Ingooigem e nel Gran Premio Stene (allora molto valutato), il secondo posto nel Giro delle Regioni Fiamminghe e il quarto alla Parigi-Bruxelles. Negli anni successivi continuò a cogliere qualche vittoria, ma solo col successo nel Circuito delle Fiandre Centrali, nel 1959, che fu il suo canto del cigno, uscì dal novero dei criterium o poco più.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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