Angelo Branca: ciclista in fuga cade per evitare una bimba

Domenica 26 maggio 1957 si corre la "Coppa del Cinquantenario" organizzata dall'Unione Cicli Alpina di Torino, ricorrendo mezzo secolo dalla sua fondazione. Sono ventotto i dilettanti al via sotto una pioggia battente che rende subito la gara dura e sfibrante. Lungo la salita che da Cavoretto porta alla Maddalena Angelo Branca del C.S. Fiat, con azione sciolta e potente, stacca tutti gli avversari. Successivamente il percorso si snoda lungo la strada collinare che unisce l'Eremo a Pino Torinese. Mentre Branca sta percorrendo questa discesa in piena velocità, all'improvviso una bambina, sfuggita di mano alla mamma, cerca di attraversare la strada. L'investimento sembra inevitabile, ma il ciclista con un gesto coraggioso si sporge dalla bicicletta allungando un braccio per respingere la bambina e poi rotola al suolo con un pauroso capitombolo, restando inanimato. I presenti subito intervengono e, insieme ai dirigenti del C.S. Fiat, soccorrono lo sfortunato atleta. Nel frattempo sopraggiungono gli inseguitori che proseguono verso l'arrivo. Branca, dopo circa cinque minuti dalla caduta, benché dolorante alla testa e contuso in più parti del corpo, risale in bicicletta e con coraggio porta a termine la gara classificandosi all'ottavo posto con un ritardo di 3'20" dal vincitore Martin Walter. Successivamente viene accompagnato all'Ospedale San Giovanni dove gli viene riscontrata una forte contusione cranica e consigliato di fermarsi una notte in osservazione. Angelo però non accetta il ricovero, insistendo per tornare a casa.
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