Marc Gomez

Nato a Rennes il 10 settembre 1954. Passista. Professionista dal 1982 al 1989 con 19 vittorie.
Di chiara origine ispanica, i genitori emigrarono in Francia negli anni trenta, nato in Bretagna e francese in tutto, anche se non possedeva la testardaggine che, si dice, accomuni i bretoni. Non fu facile per Marc emergere, non già per la miopia che lo costrinse ad usare gli occhiali, fin da piccino, quanto per la mancanza di punte eccellenti fra le sue caratteristiche. Era un bel passista, ma non di quelli che ti lasciano a bocca aperta. Si difendeva in volata, ma non era veloce, mentre in salita, pur non essendo un disastro, spesso mollava. Fu però capace di migliorarsi e di crescere al punto di divenire un bel dilettante, ma gli servì tempo. Tra l'altro, fu frenato dall'incertezza se proseguire gli studi universitari in informatica, o dedicarsi completamente al ciclismo. Fatto sta che raggiunse il primario livello nazionale sul fare dei 25 anni, quando vinse fra le altre, delle corse di valore inter-nazionale come la Bordeaux-Saintes, il Tour d'Emeraude, il Tour d'Ile-et-Vilaine, ed una tappa del Giro di Yugoslavia. A fine '79, con un simile curriculum, grazie a buoni uffizi, venne proposto alla Renault del corregionale e coetaneo Hinault, ma costui in prima persona, non lo volle in squadra. Nel 1980, il mogio e troppo consenziente Marc, vinse il Campionato francese nella 100 km a squadre e, senza bussare ulteriormente a quella porta professionistica che, senza una motivazione plausibile, gli era stata preclusa, fu autore, nel 1981, di una grande stagione. Fra le altre, rivinse la Bordeaux-Saintes ed il Tour d'Ile-et-Vilaine, indi il Tour della Vandea. A quel punto ribussò alla solita porta, ma ancora una volta l'Hinault non lo volle. Nel 1982 avrebbe compiuto i 28 anni e non poteva aspettare ancora a passare, perciò si accontentò di una piccola formazione come la Wolber-Spidel e divenne professionista. Poche settimane dopo l'esordio, ebbe la fortuna di azzeccare la fuga buona e di vincere la Milano Sanremo, corsa, guarda caso, sempre preclusa al suo coetaneo Hinault e nella quale aveva costantemente rimediato delle figuracce. Nell'anno, vinse pure il Prologo della Vuelta di Spagna, una tappa del Tour d'Armor ed i GP di Camors e di Langolen. L'anno successivo, vinse una tappa del Tour de l'Aude e si laureò Campione francese su strada Qualche giorno dopo l'importante conquista però, durante la terza tappa del Tour de France che si concludeva a Roubaix, fu coinvolto in una caduta e rimediò una frattura pelvica che lo tenne lontano dalla bici per mesi. La maglia tricolore addosso, ed il prestigio accumulato trionfando a Sanremo, portarono a miti consigli il "bretone numero uno", che lo accettò, o meglio, fu costretto ad accettarlo, nella nuova formazione in cui s'era accasato: La Vie Claire-Wonder-Radar. Giunto nello squadrone, Marc si trovò a combattere nuovamente con cadute ed incidenti che lo costrinsero a dare forfait al Tour de France, dove il suo capitano, fu annientato dall'ex spalla Fignon. Il fatto, fece innervosire Hinault e ciò si scaricò anche sullo stesso Gomez, poiché aumentò l'antipatia che il "sire bretone" provava sul conterraneo. Nell'anno, Gomez, vinse una tappa al Tour de l'Avenir e il GP Lanester. Andò meglio nel 1985, quando poté partecipare alla Grande Boucle, dove, per mancanza assoluta di avversari credibili, la lotta fu circoscritta ai suoi compagni Hinault e Lemond. Lui fece l'umilissimo gregario a "re Bernard". Nella stagione vinse una tappa del Giro di Svezia e una del Tour de Limousin. A fine anno però, col contratto in scadenza, non trovando in Francia nessuna collocazione, emigrò nella terra dei suoi avi, in Spagna, accasandosi alla rampante Reynolds. Pur afflitto dalla sfortuna, si trasformò in un bravo gregario con licenza di vincere, ed infatti, riuscì a cogliere un paio di tappe alla Vuelta di Spagna e, nell'87, dopo aver aiutato Delgado al Tour de France, conquistò il GP di Zamora. L'anno successivo entrò a far parte della nuova esperienza ciclistica della Fagor: vinse una tappa del Giro del Portogallo, una della Vuelta a Valencia e il GP Cauderan. Con un nuovo contratto con la Reynolds per il 1989, subì in fase di preparazione un altro incidente e decise di smettere. Un buon corridore, l'occhialuto Gomez.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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