Niklaus Ruttimann

Nato a Thal il 28 agosto 1962. Passista scalatore e ciclocrossista. Professionista dal 1984 al 1990, con 10 vittorie.
Grande protagonista nelle categorie giovanili, sembrò un predestinato anche alla luce del suo anno di debutto fra i professionisti, ma poi, pian piano, il tutto si ridimensionò, lasciando spazio alla realtà di un buon corridore, soprattutto nel ruolo di "spalla".
Si segnalò nel 1979, quando alla miriade di corse finite nel suo palmares, aggiunse il Titolo svizzero fra gli juniores. Poi, da "puro", dopo avel colto prestigiosi traguardi (su tutti il "Guglielmo Tell" nel 1982) chiuse il suo crescendo, giungendo secondo ai Campionati Mondiali di Altenrhein nel 1983, dove il solo velocissimo tedesco dell'est Uwe Raab riuscì ad anticiparlo.
Passò nella massima categoria nella stagione seguente, col neonato squadrone francese de "La Vie Claire-Terraillon", capitanato nientemeno che da Bernard Hinault, dove fra i direttori sportivi, il principale, era proprio svizzero, Paul Kochli. Ed il 1984 di Ruttimann fu davvero di nota. Finì 3° il Tour di Romandia, 5° nel Dauphiné Libéré, chiuse 11° il Tour de France, primo dei giovani (anche se a oltre mezzora dal vincitore Fignon) e all'indomani della Grande Boucle, vinse, superando undici compagni di fuga, quella già discreta corsa che rispondeva al nome di "Clasica di San Sebastian". Nel 1985 però, forse a causa della morsa insistente in squadra, avente come "galli" Hinault e Lemond, non decollò, adeguandosi al ruolo di "spalla" e, soprattutto, non andando a segno sui traguardi più importanti fra quelli che la "Vie Claire" aveva lasciato per lui. Finì 2°, dietro l'australiano Anderson, il Tour de Suisse, fu 5° al Romandia e alla San Sebastian. Chiuse poi il Tour de France al 13° posto. L'unico grido vincente dell'anno, nella Parigi-Bourges.
Il 1986, confermò i suoi ottimi valori, ma pure i suoi limiti. In primavera vinse l'Etoile de Besseges ed il Tour de Midi Pyrenees. Indi fu 9° al Giro d'Italia e 7° al Tour de France dove vinse la tappa di Blagnac. Colse altri piazzamenti di nota ma diede pure l'impressione di non possedere un grande colpo vincente. Ed il 1987 lo confermò, perché vinse una tappa sia al Romandia che al Dauphiné, ma in ambedue le corse finì fuori classifica, ed al Tour de France, con una Toshiba-La Vie Claire senza più Hinault e con Lemond assente per l'incidente di caccia, i gradi di capitano vennero giustamente dati al coetaneo rispondente al nome di Jean Francois Bernard. Ruttiman corse un Tour anonimo e fuori classifica, ritirandosi nel corso della 22esima tappa. Il passaggio alla Weinmann-La Suisse nel 1988, fece sperare molti suoi tifosi, ma produsse poco. Tutto il meglio di Niki, si consumò al Critérium du Dauphiné Libéré, dove vinse due tappe, ma fu piegato piuttosto nettamente nella classifica finale, dal grande scalatore colombiano Luis Herrera. Il resto dell'anno confermò la china discendente di Ruttiman, nonostante l'ancor giovane età. Ed infatti, nel 1989 la sua vittoria nella Annemasse-Bellegarde-Annemasse, divenne il suo "canto del cigno". Ancora qualche piazzamento (di nota il 7° posto nel Giro delle Fiandre del 1990), ed un tentativo fallito di arrivare all'iride nel ciclocross (fu 14° ai Mondiali di Getxo). Poi, a fine '90, a soli 28 anni, Niki Ruttiman, abbandonò l'agonismo.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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