Luigi Sartorato

Nato a Spresiano (TV) il 18 agosto 1943. Passista veloce. Alto m. 1,82 per kg 73. Professionista dal 1966 al 1968, senza ottenere vittorie.
La storia di questo corridore volenteroso e dallo stile non proprio gradevole, ma da considerarsi perfetto, alla luce di certi vincitori di Tour de France odierni, ripercorre per tanti aspetti quella di Teofilo Sanson, ovvero di colui che, poi, sarà il suo unico sponsor nella parentesi professionistica. La famiglia Sartorato, con Luigi ancora adolescente, come Sanson, si trasferì nel torinese dal trevigiano, potremmo dire coneglianese, per cercare lavoro e fortuna. Si stabilirono a Chieri, dove era presente una società ciclistica, il Pedale Chierese, già gloriosa per aver lanciato un Campione Olimpico e Mondiale come Mario Ghella, ed un altro iridato come Carlo Simonigh. Il richiamo di questo sport, così abilmente organizzato da quel sodalizio, portò al ciclismo anche Luigi, che si trovò ben presto a pedalare nella stessa società, con un coetaneo assai più piccolino di statura, ma con un talento d'evidenza: Luciano Galbo. Costui bruciò le tappe, divenne un gran dilettante ed a 21 anni era già un professionista, mentre Sartorato ebbe una maturazione più lenta e meno condensata di successi o piazzamenti di prestigio. Poi, la vittoria nel Gran Premio Piero Melchionni '65, su un evidente della categoria come Vittorio Pesenti, pose Loris nei papabili professionisti per il 1966. E fu proprio la squadra del corregionale Teofilo Sanson, che coi gelati aveva fatto fortuna, a consentire al Sartorato il grande balzo. Ma la stagione 1966, non fu felice per Luigi che non fu selezionato nella formazione del Giro d'Italia, partecipò al Tour de Suisse, ma si ritirò. Anche nelle corse in linea italiane mise assieme una lunga serie di ritiri. Finì 35° al Toscana, 51° alla Milano Torino, 65° al Laigueglia e 123° alla Sanremo. Poco, troppo poco, ed a fine anno, anche per il ritiro della Sanson, si trovò disoccupato, staccò la licenza anche nel 1967 e '68, ma non ebbe fortuna.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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