Remo Sabatini

Nato il 9 giugno 1926 a Perugia, ed ivi deceduto il 28 ottobre 2009. Passista. Professionista dal 1950 al 1953 con 5 vittorie.
Un corridore dalla crescita costante, con una marcata abnegazione ed un'onestà di fondo che trasudavano quei valori sui quali il ciclismo si sapeva fondare negli anni del dopoguerra e della rinascita economica. Uno sport che, a quei tempi, era in tutte le case degli italiani e raccoglieva attenzioni genuine che nemmeno il calcio, dopo il di questi sorpasso in termini di popolarità, è mai riuscito a toccare. Meraviglie, che ai celeberrimi Coppi e Bartali, poteva accostare figure come quella di Remo Sabatini, ottimo corridore che ha tracciato la sua carriera con la modestia e il protagonismo silenzioso delle persone vere. Bel pedalatore dopo un buon segmento dilettantistico passò fra gli indipendenti e i professionisti nel 1950, in seno alla Legnano. E fu un anno scoppiettante per Sabatini, che nel corso della stagione, vinse il Campionato Italiano Indipendenti, il Giro Valle del Crati, la Coppa Città di Milazzo e il G.P Montemaggio e colse tanti piazzamenti. Inoltre, si guadagnò la selezione per il Tour de France, nella formazione nazionale denominata "Cadetti Italiani" e per undici giornate si comportò bene. Poi, alla 12esima tappa, l'ostilità violenta di troppi francesi nei confronti di Gino Bartali, portò al clamoroso abbandono di entrambe le formazioni italiane, con in testa la Maglia Gialla Fiorenzo Magni.
Nel 1951, Bartali, volle Sabatini nella sua squadra, ma l'impegno diretto verso un simile capitano, non sconvolse il ruolino molto buono di Remo. Nell'anno vinse il Giro delle Sei Province, finì 2° al Giro della Valle del Crati e al GP Portoferraio, fu 3° nel Trofeo Matteotti, 4° nella Classifica finale del Trofeo UVI, 5° nella Torino Biella e tanti altri piazzamenti. Al Giro d'Italia chiuse 38°. L'anno seguente in maglia Vicini, non fu molto felice per Sabatini, a causa di diversi acciacchi, che gli fecero saltare, tra l'altro, il Giro d'Italia. Un solo piazzamento in linea con la storia di Remo: il 3° posto nella Coppa Tagliabue. Nel 1953 tornò totalmente fra gli Indipendenti, con la sua maglia storica: quella della Associazione Sportiva Pontevecchio di Perugia. Nell'anno, fu 3° nel GP Borgonovo e nella Coppa del Mare, 6° nella Classifica finale della Vuelta delle Asturie, 9° nel Giro della Valle del Crati e nel Giro della Valle del Liri, 10° al Giro dell'Appennino e del Trofeo Valleceppi. A fine anno però, contento di quello che aveva fatto nello sport, Remo Sabatini appese la bici al chiodo.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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