Rino Montanari

Nato a Monsummatico di San Pietro in Casale (Bologna) il 17 luglio 1945, deceduto a Renazzo (FE) il 3 febbraio 2000. Passista veloce. Professionista nel 1969, senza ottenere vittorie.
Una figura che resterà indelebile nel ciclismo emiliano e ferrarese in particolare. Certo, per i suoi trascorsi agonistici, ma ancor più per la passione, la competenza e il valore del dirigente che poi è stato. Fu un grandissimo dilettante, uno dal traguardo facile, in grado di vincere qualcosa come 36 corse e di divenire più volte azzurro. Azzurro vincente, fra l'altro, basti citare la sua partecipazione alla Praga-Varsavia-Berlino, la famosa "Corsa della Pace" del 1968, dove vinse per distacco, con arrivo in solitudine grazie ad una grande azione da finisseur, la Katovice-Cracovia, dodicesima tappa di quella edizione, poi chiusa 52°. Con molte attenzioni da parte dell'osservatorio passò dunque al professionismo nel 1969, in seno alla Germanvox Wega, di patron Romano Cenni e diretta da Italo Mazzacurati e Luciano Parodi. Aveva speso tanto fra i dilettanti, forse troppo e da ragazzo intelligente, dopo essersi ritirato al Giro d'Italia, decise di abbandonare l'attività agonistica. Ma la sua passione era intatta, ed il cuore per dare agli altri la sua verve ciclistica, trovò concretizzazione nella squadra del suo paese di residenza, Renazzo di Ferrara. Così, la "Stella Alpina di Renazzo" trovò con Rino Montanari il Presidente svolta: iniziò a seguire e lanciare al ciclismo i ragazzini, fino ad ergersi a società modello per l'intera Italia. E le basi piantate da Montanari furono così forti che sono state capaci di tenere l'urto della sua prematura scomparsa causa malattia a soli 54 anni. Oggi, il sodalizio, per lanciare sull'intorno la memoria del grande Rino, organizza uno specifico Memorial per le categorie giovanili.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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