Sergio Toigo

Nato a Feltre l'11 giugno 1924, deceduto a Torino il 10 ottobre 2015. Ciclocrossista e stradista. Professionista dal 1949 al 1953 con una ventina di vittorie nel ciclocross e nessuna su strada.
Una figura basilare nel lancio del ciclocross in Italia, nonché atleta di valore internazionale anche se ai suoi tempi le gare che sapevano raccogliere ciclocrossisti di più paesi, mondiali esclusi, erano si è no un paio. Sergio Toigo si trasferì dalla natia, freddissima e graziosa Feltre, a Torino, all'età di 12 anni. E nell'intorno della Mole Antonelliana s'appassionò al ciclismo. Cominciò a correre direttamente fra i dilettanti, a fine '42, ma mentre su strada annaspava anche perché inesperto, in quel ciclocross che seguiva il parco calendario di quei tempi difficili, si mostrò subito tagliato. Abbastanza per partecipare ai Campionati Italiani, categoria unica, quindi dilettanti, indipendenti e professionisti assieme, del 1943. Ed il ragazzino Toigo, non ancora diciannovenne, si piazzo 5° assoluto. Dopo la ferma per il conflitto, tornò a correre nel 1948. Su strada colse un 10° posto nella Coppa Refrancore, mentre ai Tricolori di ciclocross, sempre di categoria unica, si migliorò, arrivando 4°. Un piazzamento, questo, che gli consentì di partecipare a Parigi al Criterium International, in quello che era considerato il Mondiale del cross. Bene, Sergio Toigo, in quella gara, giunse 5° e primo degli italiani: era dunque divenuto un faro del movimento nazionale della specialità. Nel 1949, divenne ufficialmente professionista, con la Viscontea. Ai Tricolori che si tenevano a Torino, su un percorso durissimo dove, in ogni giro, i concorrenti dovevano salire sulla montagnola dietro il Motovelodromo di corso Casale e, poi, scendere in mezzo al bosco con la bici in spalla, Sergio Toigo sbaragliò il campo, vincendo quella che ha sempre giudicato come la sua più bella vittoria di sempre. Due settimane dopo il trionfo torinese, nell'ultima edizione del Criterium International, fu tagliato fuori dai vertici per una serie di forature e guasti, ma chiuse ugualmente 13°. L'anno dopo, sempre in Viscontea, rivinse i Tricolori e finì 7° a Parigi, al primo Mondiale della storia. Il 1951, non fu un anno molto felice per Toigo che, però, giunse 3° agli Italiani e 12° al Mondiale di Lussemburgo. L'anno seguente tornò a ruggire, finendo 2° ai Tricolori, ma correndo uno stupendo Mondiale in quel di Ginevra, dove fu a lungo in lotta per il podio e chiuse 5°, ovviamente primo, e non di poco, fra gli italiani. Ormai deciso ad aprire un negozio di pneumatici in via Pacchiotti a Torino, corse la sua ultima stagione nel 1953, arrivando 4° agli Italiani e 25° ai Mondiali di Onate in Spagna. Finita la carriera si dedicò al suo negozio e ritornò nello sport da anziano, diventando uno dei massimi animatori della Bocciofila "La Verdolina" di Torino.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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