Settimo Innocenti

Nato a Pistoia il 10 novembre 1904 deceduto a Torino il 29 novembre 1987. Passista e fondista. Professionista dal 1927 al 1931, con tre vittorie all'attivo.
Un corridore silenzioso, ma di grande sostanza, che si trovò paradossalmente a suo agio nel durissimo ciclismo dei suoi tempi, poiché la sua naturale dote di fondista, lo portava ad emergere alla distanza. Tutto questo però, non cancellava la fatica ed il peso dei pochi danari del ciclismo, aspetti che poi furono decisivi nella sua decisione di chiudere presto la carriera e dedicarsi ad un lavoro più sicuro e meno dispendioso.
Divenne professionista nel 1927 e fece subito sostanziose risultanze. Vinse la Coppa Sangiovannese, fu 2° nella Coppa Cavaciocchi, 3° al Giro di Campania, 4° nel Circuito Medio Po, 10° al Giro del Piemonte, 27° al Giro di Lombardia e chiuse 12° il Giro d'Italia. Nella grande corsa della Gazzetta dello Sport, s'ebbe uno spaccato del Settimo Innocenti corridore fondista: in nessuna tappa giunse fra i primi 10, ma su un Giro che ebbe 266 partenti (il 2° della storia), lui giunse 12°, a Milano!
Nel 1928, continuò il suo trend di corridore d'evidenza. Vinse la Coppa Linari, una tappa del Giro di Calabria, manifestazione che poi chiuse 2°; fu 3° nella Coppa Industrie Piombinesi, 4° nella Coppa Baiocchi e nella Coppa Cavaciocchi, 5° nel Giro di Toscana, 8° nella Coppa Ricci. Al Giro d'Italia però, fu costretto al ritiro. Col 1929 si crearono per Settimo le basi per....un anticipato ritiro. Decise infatti di correre sia il Giro d'Italia che il Tour de France, anche perché per la prima volta trovò una squadra fissa per tutto l'anno: "La Rafale". Al Giro d'Italia, dopo una corsa abbastanza anonima, chiuse al 28° posto, mentre nella "Grande Boucle", si mise in evidenza, prima con un bel 9° posto nel tappone pirenaico e, poi, per l'aiuto che seppe portare a Giuseppe Pancera che chiuderà il Tour de France al 2° posto. Innocenti arrivò 26° a Parigi. Gli sforzi per quella doppia partecipazione, furono però enormi e la carriera di Settimo, praticamente, finì lì. L'anno seguente si ritirò dal Giro d'Italia, e nel 1931 corse un paio di gare minori.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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