Jean-Marie Wampers

Nato a Uccle il 7 aprile 1959. Passista veloce. Alto 1,93m. per 79 kg. Professionista dal 1981 al 1992 con 15 vittorie.
Un corridore non fortunato, di buon valore, ma non un campione. Nato in una località dei sobborghi di Bruxelles, si trasferì appena maggiorenne ad Halles, a 20 chilometri di distanza, ma sempre nel territorio brussellese. Aspetti che pesarono non poco nella crescita agonistica di Jean Marie che, non essendo fiammingo e nemmeno vallone, si trovò a vivere il ciclismo in quella minoranza che poi, aveva allora forse ancor più di oggi un peso nelle considerazioni dell'ambiente, soprattutto se non si era un Merckx (altro brussellese, anche se d'adozione). Non a caso, il giovane Wampers, divenuto ottimo dilettante in grado di emergere in corse di più giorni come il Giro della Provincia di Namur, ed il Trittico Ardennese, fino a conquistare il Campionato Belga della categoria nel 1980, non trovò accasamento nazionale quando decise di passare fra i professionisti. Ed infatti, solo nell'aprile 1981, trovò un contratto professionistico, nella italiana "Santini Selle Italia". Venuto da noi fu fatto subito esordire al Giro d'Italia, dove si comportò bene, tanto da piazzarsi in un paio di tappe e di chiudere la corsa al 94° posto. Nell'anno d'esordio vinse il Criterium Helchteren, si piazzò più volte in medie corse del suo paese e finì 3° nel Giro del Lazio. Insomma una buona stagione.
Nel 1982, passò al più blasonato team della Gis Gelati. Dopo una primavera tribolata a causa di problemi fisici che gli fecero saltare il Giro d'Italia, si rifece in estate, vincendo il Gran Premio di Camaiore e piazzandosi più volte. Lo notarono finalmente in patria e, nel 1983, si accasò alla belga Euro Shop,. Fu una stagione ancora tribolata causa gli ormai siamesi problemi fisici. Ciononostante, riuscì a piazzarsi più volte e ad esordire al Tour de France, dove però fu costretto al ritiro nella 17a tappa.
L'Euro Shop, divenne nella stagione successiva "Splendor", con un corridore come Claude Criquielion, sempre più evidente, e per Wampers, sempre alle prese con una salute ballerina, iniziarono a farsi largo i compiti di spalla o di vero e proprio gregario. Ma la stagione fu positiva anche per lui che vinse due buone corse, la Druivenkoers-Overijse e il GP Buggenhout, e si piazzò altre 8 volte a podio (notevole il 2° posto nell'Escaut). Nel 1985, la Splendor s'abbinò con l'Hitachi e ne uscì un team ancora più forte. Jean Marie tornò al Tour de France che chiuse 117°, finì 2° nella Freccia del Brabante e vinse la Nationale Sluitingsprijs.
La stagione successiva fu densa di soddisfazioni per Jean Marie che vinse una tappa della Quattro Giorni di Dunkerque, il GP Dilsen e, soprattutto, una classica come il GP di Francoforte, dal gran cast, dove emerse come finisseur. Fu poi 3° nella Gand Wevelgem, nella Freccia di Picardia e nel GP di Fourmies. Il 1987 l'aprì bene con il 3° posto nella Freccia del Brabante, ma poi cominciò a stare poco bene, proprio mentre con anticipo riuscì a strappare un contratto con la blasonatissima Panasonic di Peter Post. Gli fu diagnosticata la mononucleosi: quella malattia perfida che impoverisce il sangue attraverso un tasso importante e anormale di globuli bianchi. Il suo medico gli disse di lasciar perdere col ciclismo, ma Jean Marie con forza d'animo si risollevò anche se rimase oltre un anno senza correre. Post, che lo aveva praticamente pagato senza vederlo gareggiare, gli rinnovò il contratto, ma a patto che diradasse l'intensità delle corse. La riconoscenza di Wampers per quello che verrà, si concretizzò coi connotati della favola. Nel 1989, infatti, le risposte dello spilungone brussellese dalla chioma nera e gli occhi blu, furono quelle che anche i più ottimisti non avrebbero mai pensato. Jean Marie vinse la Parigi Roubaix, meritandosela tutta tra l'altro, indi il GP Escaut e, nuovamente, il GP di Francoforte. In altre parole una classica monumento e due classiche di tradizione e buonissimo cast. Poi fece suo il Criterium Wouw , finì 2° nella tappa di Lussemburgo al Tour de France (che chiuse 133°) e nel finale di stagione vinse il GP Sint-Truiden. Davanti a tanti sfilarono le immagini di Wampers che, dopo la vittoria nella Classica del pavè, inseguiva Peter Post per urlargli un immenso "Mercì!".
E da brava persona quale è sempre stato, Jean Marie, a 30 anni suonati, si mise a disposizione dello squadrone olandese, togliendosi velleità e lavorando sodo per gli altri, quando la salute glielo consentiva. Nel 1992, dopo un altro periodo di lunghi acciacchi si accasò alla Callstrop, giusto per dire ancora la sua prima di smettere. Abbastanza per recitare il canto del cigno col successo nella semiclassica Binche-Tournai-Binche.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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