Noé Conti

Nato a Montefalco (PG) il 08.03.1933. Passista scalatore. Professionista dal 1958 al 1962 con 2 vittorie.
Dal luogo di nascita, sulle alture umbre, famoso per la produzione del vino Sagrantino, un pregiato rosso vivo, Noè parve ereditarne la schiettezza, il coraggio, la poca disponibilità al compromesso. Insomma fin da ragazzo il Conti, si mostrò d'un pezzo e quando tra i saliscendi umbri, pieni di verde decise di fare il corridore, trasferì sulla bicicletta tutta la sua originalità. Fece presto a determinarsi riferimento e su quei colli aspri, anche se attenuati dal verde, seppe divenire campione regionale dei dilettanti. Ma c'era il servizio militare, a quei tempi davvero un divisorio delle vite dei giovani di sesso maschile, abbastanza per non rendere utile alla causa del conformismo, la difesa asettica di ogni germe istituzionale. Divisorio dunque, ma non sempre peggiorativo per i coinvolti. Proprio il caso di Noè, che dalla ferma di leva, poté farsi conoscere ed apprezzare dal CT dei dilettanti Giovanni Proietti, che lo spinse ben presto all'azzurro e a determinarsi corridore di rango fra i puri. Partecipò ai Mondiali di Waregem, dove si classificò 29°, dopo aver comunque lavorato bene. Nel 1958 si aprirono per lui, che era un gladiatore, buono su tutti i terreni, anche se eccellente su nessuno, le porte forse più nobili, quelle della Bianchi di Fausto Coppi, il suo idolo fin da ragazzino. Col "Campionissimo" imparò a fare benissimo il gregario, mettendo così fieno alla cascina della carriera e quando poteva, sapeva anche colpire. Nel 1958, vinse l'ultima tappa del Giro dei Due Mari, si classificò 2° sia al Giro dell'Emilia che a quello di Sicilia, dopo aver scortato ed aiutato fino all'ultimo centimetro, il capitano Ronchini. Finì poi terzo nel duro Giro dell'Appennino. Insomma un primo anno da incorniciare per un debuttante nell'elite. Nel 1959 migliorò ancora, nonostante l'incipiente lavoro di gregario. Vinse la Coppa Bernocchi, fu 2° nel Giro di Campania ed infilò una serie di 3° posti significativa: al Giro di Sicilia a tappe, al Trofeo Matteotti e al Giro della Provincia di Reggio Calabria. Poi, gli spazi per emergere si assottigliarono, ma Noè mantenne, fino al ritiro dall'attività agonistica a fine '62, il suo ruolo di gran gregario. Sempre con la schiettezza come il vino della sua terra. Anche il fratello Franco, di 16 anni più giovane, fu professionista e gran gregario
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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