Storia di Léon Van Daele

Tipico corridore fiammingo: solido, veloce, possente, di grande struttura atletica. La sua volata era temibile per tutti, era dotato di classe ma forse non sufficientemente ambizioso. Da rammentare in particolare la sua affermazione nella Parigi-Roubaix del '58, quando mise in fila le ruote più veloci che ci fossero in circolazione, vale a dire Poblet, Van Looy, Van Steebergen e De Bruyne. Nel '57 aveva vinto la Parigi-Bruxelles e nel '59 la Gand-Wevelgem. Numerosi i successi in semiclassiche del suo paese e anche all'estero, come la Milano-Mantova del '57, per un totale di circa quaranta vittorie in undici anni da professionista.
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