Attilio Porteri

Nato a Lavone (BS) il 30 dicembre 1939. Passista veloce. Alto m. 1,75 per kg. 70. Professionista nel 1961 senza ottenere vittorie.
Potremmo definirlo una meteora di belle speranze, perché fu troppo breve come corridore e, quindi, meteora, ma fece in tempo a farsi la nomea di ruota veloce che poteva arrivare su molti traguardi. La storia ciclistica di questo personaggio che oggi vive a Bedizzole e che ama i cavalli, sta quasi tutta qui. Da dilettante era un vincente che si doveva scornare con autentici razziatori d'arrivo come Andrea Dancelli ed altri. La laurea di spessore, Porteri la raggiunse il 9 ottobre 1960, non ancora ventunenne, quando vinse il Piccolo Giro di Lombardia. Gino Bartali lo volle con sé alla San Pellegrino per la stagione professionistica 1961. Giunto lì, il giovanissimo Attilio si fece subito notare con un gran bel Giro di Sardegna in mezzo ai migliori ciclisti mondiali. Chiuse 8° in una classifica da brividi. Poi, come tutti i cristalli, una caduta in una insignificante kermesse, segnò la sua fine agonistica. Provò a tornare, ma non era più lui ed a nemmeno 22 anni compiuti, fu costretto a lasciare il ciclismo.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy