Piero Falorni

Nato a Bibbona (Livorno) il 6 novembre 1952. Passista veloce, alto m. 1,84 per kg. 77. Professionista dal 1978 al 1979, senza ottenere vittorie.
Anche per questo livornese dello specifico che va da Bibbona a Cecina, si può parlare di troppa militanza fra i dilettanti. Ed essendo stato fra i "puri" un vincente, potremmo dire a posteriori che anche da qui, perse anni per imparare al meglio il mestiere del gregario-spalla, visto che campione non lo era. È brutale leggere le storie in questo modo, ma ci si azzecca quasi sempre. Fatto sta che il Falorni, passato professionista all'indomani del successo nel dilettantistico Trofeo Pizzoli in seno alla Gis Gelati, non riuscì nel biennio 1978-'79 a dare segni tangibili di spessore, atto a farne perno del mondo professionistico. Certo, concluse due Giri d'Italia, 86° in quello d'esordio, 74° in quello del '79, ma non diede garanzie in quei ruoli che potevano condurlo ad una permanenza maggiore nell'elite del ciclismo. Ad essere semplicemente realisti: aveva speso troppe energie mentali e fisiche fra i dilettanti. Così, a fine '79, passò alla vita civile, divenendo cuoco fino ad ottenere fra piatti e fornelli, dei titoli ciclistici di peso, come quello di essere cuoco della Nazionale Italiana nelle trasferte ai Campionati del Mondo. E nella sua Trattoria, i piatti di qualità "a profumo ciclistico", son divenuti famosi. A suo modo un grande.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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