Lorenzo Ranieri, un campione senza tempo

Lorenzo nasce a Bari il 10 ottobre 1919. Seguendo le orme del fratello maggiore Nicola, che aveva partecipato a tre Giri d'Italia, e dopo un lungo apprendistato giovanile, a diciassette anni, ma alla fine saranno oltre trecento, disputa la prima gara, la XXI aprile, ed e' subito, a testimonianza del Suo innato talento, secondo dietro il leccese Tarantino che aveva gia' corso una Milano - Sanremo. Il giovane e promettente corridore attira l' attenzione del costruttore barese Soldano che gli offre di correre con le Sue biciclette, oltre ad un interessante " contratto ", la cui fiducia Lorenzo ripaga, nel 1939, vincendo tre gare consecutive ( tra cui la Coppa Vito Palumbo, a Noicattaro, e la Targa Losito, a Gioia ) nell' arco temporale di appena una settimana e cogliendo, nel mese di maggio, un importante risultato nella classifica del Gran Premio Nazionale dei Giovani, svoltosi a Potenza; poi, esattamente un anno dopo, e' Campione Provinciale.
Si trasferisce, quindi, in Veneto per assolvere al servizio militare dove corre per il " Pedale Veneziano " con i cui colori e vestendo la maglia di " dilettante scelto " si piazza terzo, a Venezia e Napoli, e, addirittura, vince a Monfalcone. Tuttavia, Lorenzo non disdegna nessuna specialità; a Scorze', in una gara di ciclocross, si classifica secondo alle spalle di Bevilacqua futuro Campione del Mondo dell'inseguimento. E, sempre, in terra veneta gareggia con un altro " grande " del ciclismo mondiale: quell'Alfredo Martini, poi, plurivittorioso Commissario Tecnico della nazionale italiana.
Ma sono gli anni dell'immediato dopoguerra a riservare a Ranieri le più grosse soddisfazioni, anche sotto il profilo umano, della Sua carriera agonistica imponendosi a Castel del Monte, destinata a divenire una classica del ciclismo dilettantistico pugliese, e nella Coppa Madonna dello Sterpeto, quest'ultima gara di valenza nazionale, ed assicurandosi, nel 1948, il titolo di Campione Regionale dilettanti con la maglia della gloriosa Doniselli.
A Torino, sul circuito del Valentino designato come prova per la selezione in vista dei Campionati del Mondo dei dilettanti, e' protagonista di una lunga ed impegnativa fuga con Bontempi: saranno ripresi solo a poche centinaia di metri dal traguardo.
Nel 1948, da " indipendente ", e' 6° nella classifica finale del Giro di Puglia e Lucania e, l'anno dopo in cui si aggiudica l'ultima tappa San Severo - Barletta precedendo i quarantatre superstiti e dopo aver percorso 1300 km., addirittura 4°. Ed e', ancora, la terra del Sud, precisamente in occasione di un Giro di Calabria svoltosi in unica prova, a regalare a Lorenzo l'emozione di correre con Campioni del calibro di Fausto Coppi, che vincerà, e di Gino Bartali. Sono, infine, tre, dal 1947 al 1949, le edizioni consecutive del prestigioso Giro di Sicilia a cui partecipa. Indimenticabile resterà nei Suoi ricordi quella del 1948. Alla partenza della penultima tappa a cronometro è secondo; sotto una pioggia battente ma su un terreno a Lui congeniale, date le qualità di eccellente passista, Ranieri inizia un'irresistibile rimonta senonché, alle pendici del monte Erice, quando e' ormai virtualmente primo in classifica generale, a seguito di un problema alla catena, vede infrangersi i Suoi sogni di gloria.
Anche per Lui vale la dura legge degli atleti che contrappone alla gioia immensa che scaturisce da un successo strepitoso, inevitabilmente, momenti di delusione e profonda amarezza.
Ed a Palermo, dove il siciliano Francesco Patti celebra la vittoria, Lorenzo giungerà con gli occhi lucidi a testimonianza della Sua personale umanità e di quella che anima, più in generale, questo nostro meraviglioso sport del pedale.
Qualcuno ha scritto che non e' possibile giudicare il valore di un atleta solo attraverso il suo libro d'oro e tale considerazione si sposa alla perfezione con la figura di Ranieri che, se avesse potuto disporre di un supporto economico, sportivo e morale più consistente, avrebbe goduto di un " palmares ", di certo, più ricco.
L'esperienza di un uomo maturo, l'entusiasmo e le energie di un ragazzo.
Nel lungo arco temporale che va dal 1950 ai primi anni 80 Lorenzo concentra tutto l'impegno e l'attenzione sulla attività professionale che ha, nel frattempo ed anche in questo caso con successo, intrapreso creando una rinomata e vivace azienda; ma la passione e' solo sopita e continua ad ardere sotto la cenere. In bilico tra un passato di cui essere orgoglioso ed un futuro che non può e non vuole essere da pensionato e, soprattutto, grazie ad una miscela di circostanze ed incontri fortunati l'amore per la bicicletta esplode; determinante è la frequentazione e la vicinanza col Maresciallo Umberto Esposito, poi tragicamente scomparso con la moglie in un incidente stradale, che convince Ranieri a risalire in sella insieme con Lui e che gli assicura un contributo determinante per la costituzione e l'attività futura del gruppo sportivo Pugliasfalti che correrà nelle categorie amatoriali e che e' fortemente voluto da Ranieri memore, forse, di quell'appoggio tecnico, economico e sportivo che a Lui, nel momento più importante della Sua carriera agonistica, gli era stato negato.
Nel ruolo di Presidente - corridore e supportato da un gruppo di appassionati cicloamatori che lo assecondano nella Sua volontà, quasi ossessione, di perseguire la vittoria, Lorenzo ottiene grosse soddisfazioni e nuove affermazioni, anche personali, sfoderando uno spunto fulminante che gli consente, come a Taranto, di sbaragliare in volata gli avversari. Vanno, poi, ricordate le belle ed impegnative corse che, ogni anno, si impegna ad organizzare in cui, date le caratteristiche volutamente selettive del percorso, primeggiano, non a caso, gli atleti che in quel momento godono della condizione migliore e che intitolerà, affettivamente, ai fratelli Nicola e
Tommaso ed al Maresciallo Esposito quale atto di tangibile ringraziamento per il Suo prezioso ed insostituibile contributo.
Ma, nel contempo, Lorenzo calca, anche, la " ribalta internazionale "; un Campionato Italiano Cicloamatori, in quel di Marostica, ed un casuale ma piacevole incontro con un caro amico di gioventù, costituiscono lo spunto e l'occasione per l'ennesima avventura destinata a durare per ben venti anni consecutivi. Infatti a partire dal 1985, dapprima da solo, poi con due Suoi corridori, Nicola Colella e Franco Castrovilli, a quest'ultimo legato da una fraterna e ultradecennale amicizia, puntualmente, ogni mese di agosto, dopo aver trascorso in terra d'Abruzzo un breve periodo di acclimatamento sulle montagne della Maiella, e' in Austria, in quel di St. Johann, per la Radweltpokal, la prestigiosa competizione che assegna, annualmente, il titolo di " Campione del Mondo " alle varie categorie di cicloamatori. Sempre classificatosi tra i primi, Ranieri si vede negata la soddisfazione di salire sul podio solo a causa di una scorrettezza di un corridore danese che, temendone lo spunto fulminante e per favorire il suo compagno di squadra, lo " stringe " contro le transenne.
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