Luigi Macchi

Nato a Masnago (VA) il 19 settembre 1912, deceduto a Varese il 24 settembre 1987. Passista scalatore. Professionista dal 1933 al 1940 con una vittoria. Un buon corridore della fase che cementò il ciclismo fra le masse, facendolo divenire nettamente lo sport più popolare in Italia. Per intenderci, quella che iniziò negli anni venti. Luigi bruciò le tappe nelle categorie giovanili, allora limitate agli allievi, arrivando terzo nei tricolori di quella fascia d'età, nel 1929. Da dilettante mantenne le promesse migliorando anno dopo anno ed arrivando nel 1932 alla consacrazione nazionale con una serie di successi in cui la voce grossa si materializzò con la conquista della Bassano-Monte Grappa a cui seguì la convocazione per i Mondiali di Roma, vinti dall'italiano Giuseppe Martano e dove Macchi si classificò al 4° posto, secondo degli azzurri. All'indomani passò professionista con la Legnano, facendo in tempo a correre il Giro di Lombardia, chiuso 19°. Da prof, la carriera di Luigi fu onorevole e si protrasse fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Buono in salita ed abbastanza completo si difendeva persino nel ciclocross. Tutte qualità che mise al servizio di altri, il grande Binda in particolare. Vinse la tappa di Davos al Giro di Svizzera 1933 che resterà la sua unica vittoria. Nello stesso anno, si piazzò 3° alla Tre Valli Varesine. Nel '34 finì secondo nel Tricolore di ciclocross e, nella stagione seguente, fu 3° nella Coppa Zucchi. Nel '38 chiuse secondo nella tappa di Rieti al Giro d'Italia. Buono il suo comportamento nelle classiche nazionali: fu 6° nella "Sanremo" del '37, 10° nel "Lombardia" del '37 e 7° nell'edizione del '38. Suocero di Ambrogio Colombo e nonno materno di Gabriele Colombo, vincitore della Milano-Sanremo nel 1996.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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