Paul Seye

Nato a Gand il 10 aprile 1944. Passista veloce. Prof dal 1966 al 1968, senza vittorie su strada. Un esempio di come il ciclismo, al pari di ogni disciplina sportiva, abbia delle regole nascoste, sulle quali la determinazione apparente, può essere stravolta per un insieme di mancanze che vanno a fungere da goccia scatenante in negativo, pur su una base favorevole. Paul Seye, da buon belga poteva sviluppare sul ciclismo, sport nazionale, i suoi valori di atleta, un vantaggio, dunque. Parimenti, un'altra situazione positiva nell'aver affinato l'acquisizione della disciplina, attraverso la sua versione più scientifica, la pista. Terzo aspetto favorevole, un buon talento: non da fuoriclasse e nemmeno da campione in grado di incidere, ma certamente da corridore in grado di sviluppare una carriera d'evidenza. Fin qui i "più", ai quali sono da aggiungere quei "meno" che si sono determinati dalla disamina fedele della sua carriera e che alla fine prevarranno. A 19 anni, nel 1963, Seye vince, fra i "puri", il campionato nazionale nell'inseguimento, ma è incerto sul da farsi: vede nella crescita del vicino olandese Groen, come un esempio di impossibilità per i vertici e l'anno dopo, nella medesima specialità, si fa battere dal connazionale Vrijders. Decide così di passare al "km con partenza da fermo" e, nel 1966, vince il campionato belga di questa prova. Un titolo che viene impreziosito da altri due: nell'omnium e nell'inseguimento a squadre. Ai mondiali di San Sebastian, finisce 2° nel "km", ma a batterlo è un fenomeno: Pierre Trentin. Seye però, non capisce che sta crescendo e che non tutti si chiamano Trentin o Groen, e che fa? Passa subito prof e pensa alla strada, sentendosi chiuso su quella pista, nella quale il Belgio s'inchinava a Sercu. Senza far tesoro di sé, esordisce come quasi tutti i connazionali nell'Het Volk, e qui s'arrabbia per essersi fatto sfuggire la fuga buona, che porterà il compagno di squadra Vekemans alla vittoria. Disprezza il suo 28° posto e 20 giorni dopo, nella semi-classica Harelbeke-Poperinge-Harelbeke, pensa di verificare appieno le proprie possibilità. È solo alla 2a corsa fra i prof, ma lui la vede come un fulcro. La gara si dipana durissima per il tempo inclemente. Paul, nella foga, sbaglia i tempi di attacco e si ritrova fuori della fuga decisiva, si demoralizza e vede il 24° posto sui 30 arrivati degli 89 partenti, come un fallimento. Si lascia andare, corre poco e aspetta una prova "facile" per verificarsi definitivamente. Il criterium di Gentbrugge a due passi da casa, è l'ideale. Spinto dagli applausi, da il meglio, ma anche se la prova verte sui 120 km, nel finale annaspa per il poco allenamento e quando si vede superare da un vecchietto come il coequpier Van Meenen, si sente un ex. Finisce 5°, ma per lui è 500°. La Goldor non lo conferma e Paul stacca la licenza come isolato, ma non corre più.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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