Uwe Raab
Nato a Wittemberg (nell'allora DDR) il 26 luglio 1962. Passista veloce. Professionista dal 1990 al 1995 con 20 vittorie.
Con Raab ci troviamo di fronte ad uno di quei tanti atleti dell'ex blocco sovietico, di cui, perennemente, resteranno non certi i valori, a causa del divieto imposto da quei governi circa il professionismo. È pur vero che negli ultimi tre lustri prima della "caduta del muro", vi sono state diverse gare open ove poter fare dei confronti, ma queste restano insufficienti per una determinazione probante. Comunque, ed è il caso di Uwe, gli andamenti di quei pochi casi di confronto e l'apertura seguente al crollo di quei regimi, a cui tanti atleti riuscirono ad aderire anche se in tarda età atletica, ci mostrano come i valori di costoro fossero degni di protagonismo. Uwe Raab aveva in grande spunto veloce, non figlio dell'esplosione dello scatto, ma della progressione. Non a caso era pure un ottimo cronoman. Non altissimo e ben proporzionato con grandi capacità muscolari, sapeva tenere anche le salite da fare di potenza. In altre parole uno stereotipo per le classiche. Scelto per il ciclismo dai funzionari preposti dal regime, entrò giovanissimo nel giro della nazionale tedesca dell'est. A vent'anni era già un big capace di evidenziarsi fra i professionisti al Tour dell'Avenir, ed a ventuno, nel 1983, sul difficile circuito di Altenrhein, in Svizzera, si laureò Campione del Mondo dilettanti. Non vinse solamente, dominò. Si preparò scrupolosamente per i Giochi Olimpici di Los Angeles '84, ma non poté parteciparvi a causa del boicottaggio dei paesi dell'est. Deluso continuò a correre ed a vincere, rimanendo costantemente fra i migliori dilettanti mondiali. Poi, nel '90, quando ormai era mentalmente in fase calante, la possibilità di passare prof con lo squadrone della PDM. Tanti piazzamenti e qualche bella vittoria. Di seguito tutti i suoi successi. 1990: 10a-16a-22a Tappa Vuelta di Spagna; Classifica a Punti Vuelta di Spagna; GP Albacete; Profronde van Pijnacker; 4a tappa Vuelta Ciclista a la Communidad Valenciana; GP Liberation (cronosquadre); Criterium Berloz. 1991: 5a tappa Vuelta di Spagna; Classifica a Punti Vuelta di Spagna; 4a tappa parte b Vuelta Ciclista a Argon; Criterium Ruggell. 1992: 6a tappa Vuelta Ciclista Asturias; 1a tappa Vuelta Ciclista a Burgos; 1a tappa Vuelta a los Valles Mineros; 3a tappa Settimana Siciliana. 1993: 6a tappa Tirreno - Adriatico.
I migliori piazzamenti escluse le tappe nei giri minori. 1990: 2° nel GP Impanis. 1991: 2° nell'Attraverso il Belgio; 3° nel E3 Harelbeke. 1994: 3° 11a tappa Giro d'Italia.
Con Raab ci troviamo di fronte ad uno di quei tanti atleti dell'ex blocco sovietico, di cui, perennemente, resteranno non certi i valori, a causa del divieto imposto da quei governi circa il professionismo. È pur vero che negli ultimi tre lustri prima della "caduta del muro", vi sono state diverse gare open ove poter fare dei confronti, ma queste restano insufficienti per una determinazione probante. Comunque, ed è il caso di Uwe, gli andamenti di quei pochi casi di confronto e l'apertura seguente al crollo di quei regimi, a cui tanti atleti riuscirono ad aderire anche se in tarda età atletica, ci mostrano come i valori di costoro fossero degni di protagonismo. Uwe Raab aveva in grande spunto veloce, non figlio dell'esplosione dello scatto, ma della progressione. Non a caso era pure un ottimo cronoman. Non altissimo e ben proporzionato con grandi capacità muscolari, sapeva tenere anche le salite da fare di potenza. In altre parole uno stereotipo per le classiche. Scelto per il ciclismo dai funzionari preposti dal regime, entrò giovanissimo nel giro della nazionale tedesca dell'est. A vent'anni era già un big capace di evidenziarsi fra i professionisti al Tour dell'Avenir, ed a ventuno, nel 1983, sul difficile circuito di Altenrhein, in Svizzera, si laureò Campione del Mondo dilettanti. Non vinse solamente, dominò. Si preparò scrupolosamente per i Giochi Olimpici di Los Angeles '84, ma non poté parteciparvi a causa del boicottaggio dei paesi dell'est. Deluso continuò a correre ed a vincere, rimanendo costantemente fra i migliori dilettanti mondiali. Poi, nel '90, quando ormai era mentalmente in fase calante, la possibilità di passare prof con lo squadrone della PDM. Tanti piazzamenti e qualche bella vittoria. Di seguito tutti i suoi successi. 1990: 10a-16a-22a Tappa Vuelta di Spagna; Classifica a Punti Vuelta di Spagna; GP Albacete; Profronde van Pijnacker; 4a tappa Vuelta Ciclista a la Communidad Valenciana; GP Liberation (cronosquadre); Criterium Berloz. 1991: 5a tappa Vuelta di Spagna; Classifica a Punti Vuelta di Spagna; 4a tappa parte b Vuelta Ciclista a Argon; Criterium Ruggell. 1992: 6a tappa Vuelta Ciclista Asturias; 1a tappa Vuelta Ciclista a Burgos; 1a tappa Vuelta a los Valles Mineros; 3a tappa Settimana Siciliana. 1993: 6a tappa Tirreno - Adriatico.
I migliori piazzamenti escluse le tappe nei giri minori. 1990: 2° nel GP Impanis. 1991: 2° nell'Attraverso il Belgio; 3° nel E3 Harelbeke. 1994: 3° 11a tappa Giro d'Italia.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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