Storia di Luigi Pontecchi

Nato a Firenze il 12 settembre 1870, Luigi Pontecchi fu un poliedrico pistard alla fine del XIX secolo. Nella sua breve ma intensa carriera seppe destreggiarsi magistralmente e vincere nel mezzofondo e nella velocità, conquistando titoli italiani sia tra i dilettanti (mezzofondo 1894) che tra i professionisti (velocità 1896), segnalandosi come uno dei migliori sprinters anche nelle più prestigiose riunioni all'estero. Morì nell'aprile 1921 precipitando con l'aereo sul quale era imbarcato durante una manifestazione di propaganda fascista in località Brucianesi (nei pressi di Lastra a Signa). Come riportano i giornali dell'epoca: il 3 aprile l'aereo guidato da Vasco Magrini conduceva il camerata Luigi Pontecchi in un giro di propaganda fascista sui dintorni di Firenze. Il volo si svolgeva sulla piana empolese quando un ritorno di fiamma obbligava il pilota a picchiare a terra. Posandosi violentemente sui fianchi della collina l'apparecchio ebbe il serbatoio della benzina squassato e un rogo divampò investendo i due occupanti. Solo a stento e gravemente ustionato il Magrini poté salvarsi. Dal mucchio di rottami fu estratto il corpo carbonizzato di Luigi.
Successivamente la scuola di Brucianesi fu intitolata al grande campione e fervente fascista e, a venti anni dalla morte (nel 1941 alla vigilia del Giro di Toscana), fu scoperta una lapide per ricordare l'eroico gesto e il supremo sacrificio del martire. Con la caduta del fascismo (1943) tutto quello legato a quel periodo venne cancellato.
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