Giorgio Ceroni - l'Ideatore del "Tendicollo"

Giorgio Ceroni nacque a Piratello, nei pressi di Imola, nel 1913, ma ben presto si trasferì a Forlì, divenendo un protagonista indiscusso del ciclismo forlivese e romagnolo, prima come corridore, poi, come dirigente e organizzatore. In quest'ultima veste, la sua fama ha varcato gli stessi confini nazionali.
La sua carriera atletica iniziò nel 1930 nell'A.S. Forlì, il sodalizio tramite il quale il fascismo locale cancellò momentaneamente il "pericoloso" nome dell'Unione Sportiva Forti e Liberi. Qui, Giorgio Ceroni ebbe subito modo di distinguersi come atleta coriaceo e combattente, capace di emergere spesso vittorioso dalla fatica, con quel sorriso che l'ha sempre accompagnato. L'anno dopo, nelle file del V.S. Reno si confermò coi lustrini di atleta di massima evidenza nazionale. Anche fra i dilettanti, negli anni '33, '34 e '35, il suo blasone di atleta di vertice si confermò con immutata consistenza. Notevoli le sue vittorie nella Bologna-Porretta, in due tappe del Criterium Tricolore e nella Coppa Saetti a Savio, dopo un esaltante duello con Mario Vicini. Nel 1935 la definitiva consacrazione in maglia A.S.Roma (era militare), quando, assieme all'inseparabile amico Glauco Servadei, a Toccaceli e Chiappini vinse la Coppa Italia a cronometro, allora vero e proprio campionato italiano a squadre. Nel 1936 chiuse la carriera correndo come indipendente fra i professionisti. Negli anni seguenti, divenne dapprima direttore sportivo dell'U.S. Forti e Liberi di Forlì e poi, dal 1960 fino al '62, quindi dal 1963 al 1984, presidente dello stesso sodalizio e qui, senza voler togliere nulla a nessuno, segnò un'epoca.
Fu l'ispiratore, quando era ancora tecnico della più antica società ciclistica forlivese, del G.P. Tendicollo Universal, una gara a cronometro di lungo chilometraggio, teatro di stellari duelli fra Ercole Baldini e Jacques Anquetil e divenuta il più grande fatto agonistico dell'intera storia dello sport romagnolo (oltre seicentomila spettatori nelle prime sei edizioni fra il 1958 e il 1963). Al "Tendicollo" fece poi eco e prosecuzione d'intenti e consistenze il G.P. Terme di Castrocaro che, dal 1965 al 1979, infiammò con grande spessore la fame di ciclismo della gente di Romagna.
In questa manifestazione si sono cimentati quasi tutti i più grandi della storia del ciclismo internazionale degli anni cinquanta, sessanta e settanta. Qui. sono venuti il campionissimo Fausto Coppi, i citati Baldini e Anquetil, quindi, Riviere, Graf, Pambianco, Brankart, Nencini, Venturelli (la più forte fibra incompiuta della storia del pedale), Altig, Brake, Gimondi, il divino Eddy Merckx, Simpson, Adorni, Aimar, Ocana, Ritter, Balmamion, Gosta Petterson, Van Springel, Sercu, Francesco Moser, Fuente, Knudsen, De Muynck, Schuiten, Battaglin, Visentini, Thurau e Johansson ed altri ancora che e impossibile menzionare per doveri di spazio. Di questa radiosa ed incredibile manifestazione di cui ancora oggi si sente fortemente la mancanza, Ceroni, è stato il principale fautore e collante organizzativo. Sono venuti a copiare da questo arguto dirigente organizzatori di tutto il mondo, portando la fama di Giorgio ben oltre i confini italiani. Sempre in quegl'anni, nel 1977 precisamente, il grande dirigente forlivese, fu uno degli ideatori del Monumento al Ciclista, posto su un tempio del ciclismo di Romagna: il Monte Trebbio. Proprio i significati alla base di quel monumento, sono stati il teatro dei pensieri di Giorgio Ceroni negli ultimi anni, anche quando il suo malandato cuore non gli permetteva più di aprire i pori a quell'incredibile arguzia che ha sempre contraddistinto la sua vita. Un dirigente, dunque, che a dispetto dell'imperante ignavia dell'ambiente ciclistico, ha sempre brillato di originalità. Ceroni è morto nel 2001.

Morris (Maurizio Ricci)
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy