"Ematocrito troppo alto" Rosalisa Lapomarda sospesa dal Giro d'Italia femminile

di Paola Argelli

Tira ancora aria di tempesta al Giro Donne, che dopo la notte insonne per il blitz dei Nas ha vissuto ieri un brusco risveglio nell'ultima tappa di montagna. Così come al Giro dei prof si registrò l'abbandono di Dario Frigo allontanato dalla sua squadra per esser stato trovato in possesso di sostanze sospette nel blitz di Sanremo, l'incursione in carovana dei militari è stata il preludio dell'uscita di scena di un'atleta di alta classifica nel Giro femminile. Rosalisa Lapomarda (Rosa dei Venti), 34enne romagnola di Cesenatico, è finita nelle maglie dei controlli ematici effettuati dagli ispettori Uci tra le 6.30 e le 9 di ieri su 36 atlete delle prime 5 squadre in classifica. La percentuale del suo ematocrito superava di 3 punti il limite massimo, fissato per le donne in 47. I normali controlli che per consuetudine vengono effettuati sulle squadre meglio piazzate in classifica. «Non sono in grado di pensare nulla...» balbettava il suo direttore sportivo, quel Giuseppe Roncucci che portò al professionismo molti romagnoli tra i quali Davide Cassani e Marco Pantani. Autentica rivelazione del Giro Donne, alla seconda stagione tra le élite, la Lapomarda si era appena conquistata il terzo posto in classifica figurando ottimamente nei primi tapponi di montagna. Tutto d'un tratto, quel miraggio che poteva confermarla sul podio dopo la crono conclusiva di Montebelluna si è trasformato in 15 realissimi giorni di sospensione in attesa del nuovo controllo che a Losanna (sede Uci) potrebbe restituirle il tesserino requisitole per "tutela della salute". «Questa cosa mi arriva letteralmente tra capo e collo, non so darmi una spiegazione. Sono abbastanza serena ­ commentava ieri, di ritorno a Cesenatico ­ ma sono urtata per i pettegolezzi che sta muovendo questa vicenda. Non ho parole per l'ostilità dimostrata dalle mie compagne di squadra e dal presidente Maurizio Zuccherelli, che mi hanno rinfacciato di non essere riconoscente e di aver loro rovinato l'immagine. La prima cosa che farò è andarmene da questo gruppo, dove si salva solo il direttore sportivo. Per il resto, attenderò il controllo di Losanna con la consapevolezza di avere davanti nuove occasioni per dimostrare che sono pulita. Memore di situazioni analoghe che hanno coinvolto prima di me altri atleti, voglio uscire da questa storia con calma e tutte le precauzioni del caso per la mia salute e per quella di chi mi è vicino». Uno speciale certificato rilasciato alla Lapomarda da Uci e Fci parla di "valori alterati fisiologicamente". «Sicuramente non do colpe agli integratori, me ne intendo di queste cose (è diplomata Isef e istruttrice in palestra, ndr). Piuttosto il caldo assurdo, trasferimenti altrettanto tali, un mangiare tra sì e no e condizioni non delle migliori visto che non abbiamo come altre squadre un camper dove riposare prima delle tappe». Il tempo ci dirà. Intanto, con la vicentina ex iridata Alessandra Cappellotto (Gas) che ha rilevato il terzo posto della classifica liberato dalla romagnola, il Giro ha ribadito la supremazia della bielorussa iridata Zinaida Stahurskaya che ancora una volta sulle salite si è lasciata dietro le avversarie, anzi l'avversaria, la tenace svizzerina Nicole Brandli (Edilsavino) rimasta l'unica in grado di preoccuparla. La maglia rosa tradiva un forte nervosismo quando proprio l'elvetica le arrivava alle calcagna con una poderosa rimonta in vista dell'arrivo, sorpassandola nei metri conclusivi, per il bis di tappa. Oggi penultima tappa, ultima occasione per le velociste, a Vittorio Veneto.

14 July 2001 - pubblicato nell'edizione Nazionale dell'Unità (pagina 17) nella sezione "Sport"
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