Storia di Maria Cressari

Mary Cressari, bresciana classe 1943, cresce in una famiglia di ciclisti; i fratelli maggiori Enrico (1933) e Carlo (1939) si sono già distinti quando Mary nel 1962 debutta nel ciclismo che conta. Enrico, nel 1951, aveva vinto la finale nazionale della Coppa Adriana per allievi a squadre, mentre Carlo, già da alcune stagioni dilettante, nel 1962 è militare a Roma e poi prosegue nella sua lunga carriera dilettantistica.
Nel 1962 ci sono i Mondiali in Italia e Mary è inserita all'ultimo momento nella formazione azzurra; alla fine è 21esima al termine di un'orgogliosa prova. È l'inizio di una sfolgorante carriera ciclistica. L'anno successivo è campionessa lombarda e nel 1964 a Mariano Comense si aggiudica il titolo assoluto su strada. È terza invece nel '68 e seconda nel '69. Vince ancora il titolo a Varese nel 1972 e quello stesso anno, dopo una adeguata preparazione si reca in Messico e sulla pista del Velodromo Olimpico ottiene una serie di record mondiali. I 5 km. in 7'00''10; i 10 km. in 14'19''9; i 20 km. in 28'51''4 e l'ora nella quale percorre 41,471 km. Nel 1973 conquista due titoli italiani, quello su strada a Barzio e quello dell'inseguimento su pista a Pordenone con il tempo di 4'19''8. Nel 1974 al Vigorelli di Milano, ottiene il primato mondiale dei 100 km. (media 37,741), a Monteroni fa ancora suo il titolo dell'inseguimento e nel 1975 è seconda nel campionato italiano su strada.
Le tante affermazioni le valsero i soprannomi Merckx in gonnella, Mary supersprint, Mammina volante.
Conclusa l'attività agonistica è stata per quattro anni direttore sportivo della nazionale femminile e per due D.T. della pista. In carriera ha ottenuto complessivamente 143 vittorie fra strada e pista, con 83 successi per distacco.
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