Storia di Vito Taccone

Personaggio-campione di grande risonanza negli anni sessanta. Grandi doti di scalatore, per cui ebbe la definizione di "camoscio d'Abruzzo", è riuscito a evidenziarsi in circostanze particolarmente significative (anche come uomo ha sfoggiato un carattere tutt'altro che docile accoppiato a una carica di simpatia che ha saputo propiziargli una non comune popolarità). Sensazionale il suo debutto tra i professionisti: le vittorie in una tappa del Giro d'Italia, nella Tre Giorni del Sud (con due tappe all'attivo) e il trionfo nel Giro di Lombardia davanti a Massignan lo portarono d'acchito al livello delle figure di primo piano, fra le quali seppe mantenersi con le vittorie in quattro tappe consecutive nel Giro del '63 ad Asti, Oropa, St. Vincent e Leukerbad (alle quali aggiunse poi quella di Moena). Un exploit autentico, completato da affermazioni importanti come quelle nel Giro del Piemonte '62, nel Giro della Toscana '63, nel Giro della Campania '64, nella Milano-Torino '65, nel Trofeo Matteotti '66 e nella Marina di Massa-Pian de la Fioba '64. Oltremodo sostanziosa la partecipazione ai dieci Giri d'Italia: oltre a otto tappe, si è aggiudicato il Gran Premio della Montagna nel '61 e nel '62, ha ottenuto piazzamenti pregevoli nella classifica finale come 4° nel '62, 6° nel '63 e nel '65, 9° nel '66. Una volta al Giro della Svizzera ha vinto una tappa nel '66, mentre nel Tour '64 fu scomodo protagonista: ebbe un clamoroso match di pugilato con lo spagnolo Fernando Manzaneque e venne incolpato di aver causato diverse cadute negli arrivi in volata per i suoi scatti scomposti. Anche per questo non vi tornò più. Qualche altro buon piazzamento: 5° nel mondiale '68 a Imola, 2° nei campionati italiani '68 (Gimondi) e '69 (Adorni), 3° nel '66.
Articolo inviato da: Paolo Mannini (Firenze)
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy