Massimo esponente del ciclismo australiano non ha limitato la sua attività alle strade e alle piste di casa, ma ha affrontato con soddisfazione in Europa i campioni dell'epoca non trovando più in Patria antagonisti validi. Il primo viaggio lo compì nel '28: appena giunto in Francia disputò, giungendo 8°, la Parigi-Rennes e fu 3° nella Parigi-Bruxelles. Mal spalleggiato e senza esperienza non figurò adeguatamente nel Tour de France. Fu poi sulla pista che fece sensazione: si aggiudicò infatti il Bol d'Or coprendo la distanza record di km 950,060 e lasciando gli avversari a distanze abissali: Mouton fu 2° a 106 giri, Hout 3° a 155, Sellier 4° a 155, Urango 5° a 498. Nel '31 si impose nella Parigi-Brest-Parigi battendo in volata Léon Louyet con la media di km/h 24,121. Ma nel suo palmares, composto da una quarantina di vittorie, figuarano quattro campionati australiani, il Gran Premio di Victoria '27, il Giro di Tasmania '29, il Circuito Bourbonnais, in Francia, '31e il Memorial Bidlake, in Gran Bretagna, '34. Una lunghissima lista di record di varia portata ottenne correndo sino a 40 anni: fra gli altri, significativo quello delle 24 Ore con allenatore che coprì con la distanza di km 1384 all'incredibile media di km/h 57,669. La sua figura acquista dimensioni eccezionali anche senza la bici: dopo aver combattuto sul fronte del Pacifico e in Asia Orientale come pilota di caccia e di bombardieri dal '40 al '45, nel '49 venne eletto deputato (lo fu fino al '67) ricoprendo gli incarichi di aggiunto del primo ministro, di ministro dei Trasporti, poi del Lavoro e infine dell'Immigrazione prima di dedicarsi alla carriera diplomatica.