E' il primo della celebre famiglia dei Moser che ha visto professionisti comtemporaneamente anche i fratelli minori Enzo, Diego e Francesco nel '73 con i colori della Filotex. Campione di longevità debuttò come "bocia" di grande avvenire e concluse a quarant'anni la carriera come "vecio" dalle risorse non comuni senza essere, peraltro, riuscito a concretizzare quelle che parevano sicure promesse. Se con uno spunto un po' più apprezzabile gli sarebbe stato possibile andare a segno in qualcuna delle innumerevoli gare che lo hanno visto all'arrivo con il gruppo di testa, c'è anche da aggiungere che, sovente, nelle tappe di montagna che pareva dovessero essere il pane per i suoi denti non ha avuto quel rendimento che si gli accreditava. Così, pur partecipando a 15 Giri d'Italia (non è mai stato alla partenza in un Tour de France), non è mai riuscito a vincere una tappa e ha indossato solo per due giorni la maglia rosa: la prima volta nel '58 e la seconda nel '71; i suoi migliori piazzamenti furono 6° nel '55 e 5° nel '56. Neppure alla Vuelta di Spagna (4 disputate) e al Giro della Svizzera (5) ha vinto tappe: fu 3° al Giro della Svizzera '62.
Tra le sue vittori (14 in totale) la più importante è, con la Manica-Oceano '60 a cronometro, il Gran Premio delle Nazioni '59 che si aggiudicò per soli 4" su Roger Rivière in crisi negli ultimi metri di corsa. In altre dieci occasioni ha corso la grande classica a cronometro francese finendo 2° nel '60, 3° nel '57 e '61, 4° nel '58. Due volte è stato pure 2° nella crono di Lugano e tre volte 3° in quella di Ginevra a conferma delle sue attitudini.