Storia di Bernt Johansson

Vedette assoluta in campo dilettantistico non riuscì a trovare da professionista quel rendimento che gli si accreditava per cui dopo pochi anni, con qualche buona affermazione, ha chiuso l'attività agonistica diventando preparatore della nazionale svedese. A Montreal ha ottenuto le sue maggiori affermazioni tra i puri: il campionato mondiale a squadre nel '74 e il titolo olimpionico nella prova individuale su strada nel '76 (davanti a Martinelli) dopo essere stato ripetutamente campione di Scandinavia e primo in grandi competizioni internazionali. Pur facendosi ammirare per lo stile in corsa (e fuori) non fu altrettanto grande tra i professionisti: ha corso per cinque stagioni in Italia, dov'era molto apprezzato e simpatico, riuscendo a cogliere una quindicina di successi tra i quali spiccano il Giro dell'Emilia '78, il Giro del Lazio '80, il Trofeo Baracchi nel '77 (con Barone) e due tappe del Giro d'Italia. E' stato battuto da Moser nel Lombardia '78 e da Hinault e Saronni nella Freccia Vallone '79.
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy