Addio ad Albert Bourlon, il fuggitivo più famoso della storia

Si è spento lo scorso 16 ottobre, alla veneranda età di 96 anni, l'ex ciclista francese Albert Bourlon che ha legato per sempre il suo nome al Tour de France, dove detiene tuttora un record che sarà difficilmente superabile: vincere una tappa dopo essere stato in fuga solitaria per ben 253 km. L'episodio si verificò alla partenza della quattordicesima frazione del Tour 1947 che, da Carcassonne, si addentrava nelle montagne pirenaiche fino a giungere alla cittadina di Luchon. Bourlon, che militava nelle file della Rochet-Dunlop, si fiondò immediatamente all'attacco e nello stupore generale fu rivisto dagli altri corridori solo dopo aver tagliato il traguardo. Il successo non gli permise di giocarsi il successo finale, che andò invece al connazionale Jean Robic ma la sua impresa straordinaria, gli valse l'immortalità sportiva e spinse il giornalista Françoise Bezet a dedicargli un intero libro intitolato: "D'évasions en échappées" (fuggitivi in fuga).
Curiosamente fu questo l'unico successo di rilievo nella carriera di Bourlon, originario della cittadina rurale di Sancergues, dove nacque il 23 novembre del 1916. Partecipò per la prima volta al Tour nel 1938 ma lo scoppio della seconda guerra mondiale gli fece perdere i migliori anni di carriera come accade a moltissimi ciclisti dell'epoca. Durante il conflitto fu catturato dai nazisti ma riuscì a fuggire in Romania dove continuò per un breve periodo la sua carriera di ciclista aggiudicandosi la Bucarest-Ploesti-Bucarest del 1944. Sempre nel 1947 Bourlon si impose nella classica Parigi-Bourges e proprio nella cittadina sede dell'arrivo trascorse gli ultimi anni della sua vita. Per omaggiare la sua memoria, l'amministrazione di Bourges ha deciso di dedicargli il velodromo cittadino.

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