Con Silvestro La Cioppa scompare un pezzo di storia del pedale abruzzese

Silvestro La Cioppa era nato a Francavilla il 30 maggio 1936. La sua vita è stata sempre legata al ciclismo. È stato uno dei primi corridori abruzzesi a diventare professionista e dopo aver trascorso cinque anni (dal 1957 al 1961) nell'élite, La Cioppa ha smesso a 26 anni per diventare un grande tecnico giovanile. Con la sua scomparsa se ne va un pezzo di storia del pedale abruzzese. Sin dalle prime sudate aveva riscosso un forte apprezzamento da parte dei tecnici federali e veniva considerato un fuoriclasse. Il salto di qualità, per lui, arrivò nella categoria dilettanti dove militò solo per 14 mesi, risultando uno dei più forti ciclisti d'Italia, conseguendo ben 18 vittorie e aggiudicandosi la finale nazionale San Pellegrino (una sorta di challenge per i migliori dilettanti) e il Gran Premio Pirelli. Non solo: vinse anche la classica appenninica Roma-Villetta Barrea, e qui, per il suo stile di scalatore, si guadagnò il nomignolo di "Scoiattolo abruzzese". Tra i dilettanti, come annota puntualmente lo storico speaker del ciclismo Mario Di Credico, corse con la Bottecchia-Carchesio di Pescara e la Rondinella di Cellino Attanasio, allestita dal dottor Alena, farmacista del paese. A 21 anni debuttò tra i professionisti al Matteotti del 1957 con la San Pellegrino, diretta da Giuseppe Della Torre e un certo Gino Bartali. Era la squadra dove sarebbe dovuto andare, nel 1960 Fausto Coppi, ricomponendo così la rivalità con Ginettaccio. Tra i vari risultati, da ricordare il 4º posto alla Roma-Napoli-Roma; una tappa e il 4º posto al Giro della Sicilia; due tappe e il 7º posto al Giro del Portogallo; 6º alla Vuelta di Spagna e al Giro di Svizzera. Memorabile rimane la 15ª tappa del Giro d'Italia del 1958, la Cesana-Boscochiesanuova. La Cioppa, le cui doti erano quelle di scalatore, mise in difficoltà campioni come Ercole Baldini (vincitore del Giro), Federico Martin Bahamontes, Jean Branckart e Charly Gaul, e sul traguardo veronese, si classificò terzo dopo aver più volte attaccato e sfiancato gli avversari. Già nella terza frazione di quel Giro, la Saint Vincent-Torino (arrivo a Superga), lo "Scoiattolo" di Pescara fece impazzire i tifosi con uno scatto che rimase nella storia. Nel 1959 Silvestro La Cioppa dovette abbandonare il ciclismo per il servizio militare. Nel 1960 riprese l'attività sportiva e dopo alcuni mesi trascorsi tra i dilettanti, tornò a gareggiare tra i prof ma l'anno successivo, dopo aver corso il Giro di Lombardia, appese la bici al chiodo a soli 26 anni. Nel 1958 è stato anche riserva al mondiale di Reims che fu vinto dalla "locomotiva" Ercole Baldini. La sua attività nel ciclismo è continuata come tecnico regionale e collaboratore di Palmiro Masciarelli.
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy