Personaggio di grandissimo spicco pur non vantando un palmares eccezionale ha ottenuto nella sua carriera di stradista le maglie iridate di entrambe le categorie. La prima da dilettante nel '27 allorché, ventenne, partecipò a sue spese (poichè la Lega Belga non aveva individuato rappresentanti sufficientemente attrezzati) alla terribile prova mista con i professionisti sul circuito del Nurburgring che vide il trionfo italiano con Binda, Girardengo, Piemontesi e Belloni. Fu 5°, primo dei puri.
Indossò la seconda maglia iridata a Floreffe, otto anni più tardi, entrando fortunosamente nella nazionale capitanata da Romain Maes, vincitore del Tour de France. Fece il vuoto alle sue spalle con Montero a 2'55" e Danneels a 9'03".
Solo lo svizzero Knechet ('38 e '46) e, naturalmente, Eddy Merckx ('64 poi '67, '71 e '74) possono vantare il titolo mondiale della strada sia da dilettante che da professionista.
Tra i suoi successi sensazionali le sei vittorie di tappa al Tour de France del 1933 dopo scontri ad altissimo livello con il nostro Learco Guerra, Speicher, Leducq e Cornez. Grande campione e uomo dallo stile inimitabile venne definito il "Petronio" e il "Lord Brummel in bici". Ha guidato per un biennio la nazionale belga al Tour ('58 e '59) e ha poi fatto parte dello staff della televisione del suo paese sia come pilota che come consulente tecnico per l'acutezza delle sue opinioni.