Storia di Maurice Brocco

Maurice Brocco è nato a Fismes il 28 gennaio 1885. Professionista dal 1906 al 1927, fu protagonista al Tour de France del 1911. Pur non avendo portato a termine la tappa di Chamonix, Brocco approfittò di una regola che permetteva di continuare comunque la corsa, senza competere per la classifica generale. Il giorno successivo offrì il suo aiuto a Francois Faber, che era a rischio eliminazione per il troppo distacco, e i due trovarono un accordo. Brocco attese Faber e lo accompagnò all'arrivo. Il regolamento del Tour prevedeva che tutti corressero per se stessi senza dare ne ricevere aiuto da alcuno. Henri Desgrange organizzatore e giudice arbitro della competizione lo squalificò per non avere rispettato il regolamento, ma non aveva prove e Brocco si appellò all'organismo nazionale del ciclismo Union Vélocipédique Française. Desgrange si limitò a esporre il suo disprezzo sul suo giornale L'Auto scrivendo "E' una persona indegna. Non è niente di più che un Domestique". Il giorno seguente Brocco rispose a Desgrange con "Oggi, signore, sistemeremo le nostre questioni". Vinse la decima tappa con un distacco di 34 minuti. Desgrange seguiva lui e la maglia gialla Gustave Garrigou nella scalata al Tourmalet. "Non posso stare insieme a lui?" gli chiese Brocco. Sulla successiva ascesa, l'Aubisque, distaccò Garrigou, superò Paul Deboc e raggiunse alla testa della corsa Emile Georget. Desgrange lo stava ancora seguendo. A quel punto Brocco nuovamente chiese "Ho il diritto di stare con lui?" scattò e vinse la tappa.
Dimostrò a Desgrange di essere un ciclista di talento e non un servo, ma dimostrò anche che la sua scadente corsa insieme a Faber non poteva essere altro che il frutto di un accordo economico. Desgrange disse che un corridore con quel talento aveva venduto la corsa. "Egli merita la punizione", scrisse Desgrange "Squalifica Immediata". Brocco perse così la vittoria di tappa.
Nel finale di stagione Brocco ottenne un ottimo terzo posto al Giro di Lombardia vinto dal connazionale Henri Pelissier. Sempre al Lombardia fu protagonista anche l'anno successivo classificandosi terzo nello sprint finale vinto da Oriani su Verde. Si migliorò nel 1913 con la piazza d'onore alle spalle del connazionale Henri Pelissier e davanti a Godivier, per un podio tutto francese. Nel dopoguerra si dedicò alle Sei Giorni ottenendo affermazioni a New York e Chicago.
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