Gino Bartali - Caro Ginettaccio, 85 volte auguri

Gazzetta dello Sport - 18 luglio 1999

Caro Ginettaccio, 85 volte auguri.

Oggi il compleanno Ieri la grande festa Bartali guarda al futuro: "La gente mi vuole bene, vado in fuga verso il centenario" Con un giorno d' anticipo, il grande Gino e' stato festeggiato da amici e tifosi a Firenze - Anche se un po' affaticato per i recenti acciacchi, Bartali ha regalato un nuovo saggio della sua proverbiale grinta - "Mi arrivano pacchi di lettere, in tanti vogliono sapere della mia salute: vuol dire che nella vita qualcosa di buono l'ho combinato" FIRENZE - Ottantacinque candeline. Gino Bartali sorride e sospira. "Sono tante, ma non troppe ora che mi sono ristabilito da molti acciacchi. Ho tagliato un bel traguardo in un'annata ricca di salite, voglio dire malanni. Ma vorrei continuare a correre verso il centenario. Ho disputato un migliaio di corse (903 per la cronaca, 28 ritiri in tutto) e non mi sono quasi mai ritirato. Non abbandonerò nemmeno questa volta. Naturalmente scherzo. Tra l'altro e' solo Lui a decidere sulla mia vita. E io mi rimetto alla Sua volontà , questa volta senza brontolare". Gli sportivi, almeno cinquecento, convenuti nel rione fiorentino di Sorgane per partecipare ai festeggiamenti per il compleanno di questo mito del ciclismo stringono d'assedio l'ex campione appena sceso dall'auto che lo ha portato, scortato dalla polizia stradale, nel tardo pomeriggio di ieri a Firenze da Castelnuovo Garfagnana dove, ospite della figlia Bianca Maria, trascorre le vacanze. Suona la banda, si avvitano nell'aria i vessilli degli sbandieratori. Bartali e' felice di una così calorosa accoglienza. Ma e' pure preoccupato perché la gente entusiasta vorrebbe abbracciarlo, stringergli la mano. Faticano gli uomini dell'ordine pubblico a "salvarlo" dalla ressa. Indossa una camicia a colori. La spalla destra, per il fuoco di Sant'Antonio che lo martorizza da mesi, e' scoperta e dolorante. Con un filo di voce esprime una riflessione. "Un'accoglienza così mi ricorda quella che i tifosi mi riservavano dopo il traguardo quando vincevo le grandi corse. E allora devo dire, se tanta gente mi vuol bene, se mi arrivano pacchi di lettere da tutte le latitudini, se il telefono squilla senza soste ogni volta che un giornale scrive che ho problemi di salute, vuol dire che qualcosa di buono l'ho fatto nella vita". Gli viene chiesto qual e' stata la sua più bella vittoria (Gino ha vinto 170 corse: 11 da allievo, 32 da dilettante, 127 da professionista) nella carriera. Pronta la risposta. "Sono state tutte belle e tutte meritate. Due Tour, ma ne avrei dovuto vincere un altro; tre Giri, quattro Sanremo e altrettanti campionati italiani; tre Giri di Lombardia... mi manca solo il campionato del mondo, ma perché molti, pù' volte, hanno gareggiato solo per farmi perdere. Anche Coppi nel 1948 al Valkenburg. A quel Mondiale volavo: avevo vinto il Tour e sette tappe". Il ciclismo attuale? "Corrono troppi soldi. Ci sono troppi affari nel mondo ciclistico". Il doping? "Parola sconosciuta ai miei tempi. Le bombe di allora erano le pastiglie di Sdenamina. Ho provato pure io a prenderle. Ma ero allergico e mi provocavano crampi e vomito. Le mie vittorie, insomma, sono state pulite ". Cosa dice di questo Tour? "Mancano i grandi protagonisti, quindi le grandi imprese". Cosa pensa di Pantani? "Che si tratta di un bel corridore". Ma e' stato sospettato di doping... "Il 90 per cento dei corridori si aiuta con ritrovati chimici... Comunque Pantani e' un ottimo scalatore". Meglio del Bartali dei giorni migliori? "Io dal 1935 ho sempre vinto la classifica della montagna delle grandi corse a tappe. Pantani deve ancora migliorare questo mio record". Un nugolo di fotografi e giornalisti, ex corridori (Aldo e Francesco Moser, Luciano e Sergio Maggini, Sognacchini, Ciolli, Monti, Poggiali), il tecnico azzurro Martini, gli onorevoli Valdo Spini e Riccardo Nencini, il presidente della Regione Toscana Vannino Chiti; i sindaci di Firenze e Bagni a Ripoli; i tifosi di tutte le età non danno dato respiro a Bartali visibilmente stanco. Poi la cena conclusa con una torta di trenta chili decorata con una riproduzione di zucchero di Bartali in bici. E la frase "Auguri Gino". Un ultimo pensiero di Ginettaccio prima di rientrare a Castelnovo Garfagnana. "La cosa più bella della mia vita e' di essere arrivato sano e salvo fino a questa età nonostante tante vicissitudini e di aver pedalato in corsa per trecento mila chilometri". I festeggiamenti si erano aperti al mattino con l' inaugurazione di una mostra fotografica sulle imprese sportive di Ginettaccio; poi la 51a Coppa Sei Martiri per juniores vinta da Armando Rupa di Empoli; la sfilata del corteo storico di Bagni a Ripoli; l'asta di alcune tele il cui incasso e' andato ad aggiungersi ai due miliardi e passa già assegnati per il costruendo museo - ospiterà i cimeli della strepitosa carriera di Gino, ma anche quelli di altri campioni - che sorgerà entro il prossimo anno a Ponte a Ema, paese natale di Bartali. Intanto anche gli organizzatori della Grande Boucle hanno fatto gli auguri a Gino Bartali vincitore di 2 Tour a 10 anni di distanza (' 38 e ' 48). E hanno ricordato come oggi, il giorno del suo 85o compleanno, coincida con l' arrivo a Saint-Gaudens dove Ginettaccio si impose nel ' 50 prima di abbandonare la Francia invocando l'ostilità del pubblico sull'Aspin. Franco Calamai Ha vinto due Tour, tre Giri e quattro Sanremo Gino Bartali e' nato il 18 luglio 1914 a Ponte a Ema (Firenze). Sposato con Adriana, ha tre figli: Andrea, Luigi e Bianca Maria. Da atleta, il suo peso forma era di 70 chili, distribuiti su 1,72 di altezza. La sua carriera professionistica durò vent'anni: dal 1935, quando si laureo' campione d'Italia, al 1954. Con Fausto Coppi ha caratterizzato una stagione epica del ciclismo. Ginettaccio e il Campionissimo gareggiarono anche nella stessa squadra, la Legnano, per poi separarsi e difendere i colori delle due principali industrie ciclistiche: la Legnano e la Bianchi. Ecco le sue affermazioni più importanti: 2 Tour de France (1938 e 1948), 3 Giri d'Italia (1936, 1937 e 1946), 4 Milano-Sanremo (1939, 1940, 1947 e 1950), 3 Giri di Lombardia (1936, 1939 e 1940), 2 Giri di Svizzera (1946 e 1947), 4 maglie di campione d' Italia (1935, 1937, 1940, 1952), 5 Giri della Toscana (1939, 1940, 1948, 1950 e 1953), 3 Giri del Piemonte (1937, 1939 e 1951), 2 Campionati di Zurigo (1946 e 1948), 2 Giri dell'Emilia (1952 e 1953), 2 Giri della Campania (1940 e 1945), poi la Coppa Bernocchi 1935, la Tre Valli Varesine 1938, il Giro di Romandia 1949, il Giro dei Paesi Baschi 1935. Bartali ha conquistato 12 tappe del Tour de France e indossato 20 maglie gialle; al Giro ha vinto 17 tappe e portato 50 volte la maglia rosa. Tra il 1931 e il 1954, Bartali disputo' 988 corse vincendone 184, 45 per distacco, e ritirandosi soltanto 28 volte!

Calamai Franco
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