André Dierickx

Dopo un'ottima carriera dilettantistica (88 successi tra il '65 e il '68, di cui ben 40, tra cui il Giro delle Fiandre, nell'ultima stagione), passa professionista nelle file della Peugeot-BP-Michelin. È il 1969 e non ha ancora 22 anni, essendo nato ad Oudenaerde (Belgio) il 29 ottobre 1947. Il primo anno si aggiudica 5 corse: una tappa al Giro di Romandia (prima vittoria da pro) e quattro kermesse. Nel '70 difende i colori della blasonata Flandria-Mars diretta da "Brik" Schotte e, nonostante la concorrenza dei fratelli De Vlaeminck, Leman, Monseré e Zoetemelk, conquista 9 successi (tra cui il G.P. Cerami e 1 tappa al Midi Libre), affacciandosi da protagonista nelle classiche di primavera: 4° nella Parigi-Roubaix, 9° nella Freccia Vallone, 3° nell'Amstel Gold Race e nel Campionato di Zurigo. Nel 1971 nuovo cambio di squadra (il terzo in tre anni) con il passaggio alla Watney capeggiata da Frans Verbeeck. Ottiene ben 20 vittorie (record personale) fra cui spiccano 1 tappa e la classifica finale del Tour de l'Oise, 2 tappe al Giro del Delfinato, 1 tappa e la classifica finale del Giro del Lussemburgo, e il G.P. di Denain. Nessun risultato di rilievo, invece, nelle classiche. Nel '72 Dierickx torna alla Flandria (rimanendoci per tre stagioni) e aldilà delle 8 vittorie conquistate (le più importanti 1 tappa alla Parigi-Nizza e 1 tappa al Giro del Belgio) è autore di ottime performance nelle classiche di primavera: 8° nella Milano-Sanremo, 6° nell'Amstel Gold Race, 2° sia nel Giro delle Fiandre che nella Parigi-Roubaix. Due piazze d'onore "pesanti" nelle grandi classiche del pavé: al "Fiandre" è battuto allo sprint da Eric Leman, ma precede Merckx; alla "Roubaix" si inchina allo strapotere di Roger De Vlaeminck, vincitore per distacco. Da menzionare pure, ad inizio di stagione, il 2° posto nell'Het Volk alle spalle di Verbeeck. Nel '73 (7 successi in tutto) conquista la Freccia Vallone dopo un attacco nel finale (a 1'10'' Merckx precede Verbeeck) e poche settimane dopo il Campionato di Zurigo. Due perle che impreziosiscono e valorizzano la carriera di questo coriaceo atleta fiammingo. Per il resto è 6° nel G.P. di Francoforte e nel Giro di Lombardia. L'anno dopo ben 15 vittorie, ma nessuna di rilievo e sei piazzamenti nei dieci nelle classiche, però lontano dal podio: 6° nella Parigi-Roubaix, 9° nella Freccia Vallone, 7° nel G.P. di Francoforte e nel Campionato di Zurigo, 4° nella Parigi-Bruxelles e 10° nella Tours-Parigi (ex Parigi-Tours). Nel '75 (12 successi) passa alla Rokado che gli garantisce un ruolo da prima punta. I risultati sono di assoluto rilievo: 4° nell'Amstel Gold Race, 7° nella Gand-Wevelgem, 3° nella Parigi-Roubaix (dietro De Vlaeminck e Merckx), 1° nella Freccia Vallone, 5° nella Liegi-Bastogne-Liegi, 6° nel G.P. di Francoforte e 8° nel Campionato di Zurigo (7 top-10 in poco più di un mese!). Alla "Freccia" l'azione decisiva si sviluppa lontano dal traguardo ed è promossa dal solito Merckx sullo Stockeu, seguito da Verbeeck, Dierickx (due giorni prima si è imposto nel G.P. della Vallonia) e De Vlaeminck (che poi si stacca). Allo sprint Eddy parte lungo, ma Dierickx lo supera, resiste alla rimonta di Verbeeck e trionfa per la seconda volta in tre anni. Nel finale di stagione è 3° nella Parigi-Bruxelles battuto in un altro sprint ristretto da Maertens e Merckx. Sono anni d'oro per il ciclismo belga che oltre a Merckx può contare su De Vlaeminck, Maertens, Godefroot, Verbeeck & co. Un ciclismo di campioni assoluti protagonisti in tutte le classiche. Nel '76 stagione opaca con 7 vittorie (tutte kermesse e il G.P. di Dortmund) e piazzamenti di rincalzo (10° nel Giro delle Fiandre, 9° nella Gand-Wevelgem e 8° nella Freccia Vallone). Nel '77, in maglia Maes-Miniflat, Dierickx vince in avvio di stagione 1 tappa all'Etoile de Besseges e il G.P. d'Antibes. Nelle classiche ottimi piazzamenti: 6° nella Gand-Wevelgem, 2° nella Liegi-Bastogne-Liegi, 4° nel G.P. di Francoforte, 5° nel Campionato di Zurigo e nella Parigi-Bruxelles. La "Liegi" è da antologia, sono in sei nel finale: il campione del mondo Maertens, De Vlaeminck, Merckx al crepuscolo, un giovanissimo Bernard Hinault, il talentuoso Thurau e... Dierickx. Allungano Dierickx e Hinault a pochi km dal traguardo, e in volata Hinault "brucia" il fiammingo conquistando la "doyenne" cinque giorni dopo la vittoria nella Gand-Wevelgem. Per Dierickx la soddisfazione di essersi lasciato alle spalle i tre ben più quotati connazionali, ma l'amarezza per aver sfiorato il grande acuto. Complessivamente 6 primi posti nell'arco della stagione, 5 l'anno dopo, il più importante la classifica finale del Giro del Belgio (2° Maertens a 2'20'', 3° Thurau a 2'32''); da segnalare poi il 9° posto al Campionato del Mondo (miglior risultato in una prova iridata), 6° nella Parigi-Bruxelles e 5° nel G.P. d'Autunno. 2° posto nella Parigi-Bruxelles e 4 vittorie nel '79 (la più importante 1 tappa al Giro della Svizzera); ancora 5 successi nell'80 e 1 nell'81 (G.P. Schotte a Desselgem), quindi il ritiro a fine stagione a 34 anni. Pochissime le presenze nei grandi giri: solo tre Tour e un Giro disputati senza nessun successo parziale. 104 vittorie in tutto e 37 top-10 nelle classiche.
Articolo inviato da: Ettore Ferrari ()
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