Antoon "Tony" Houbrechts

Eccolo qua, il gregario di lusso per eccellenza e devozione, nonché consigliere in corsa quasi faro, di Felice Gimondi. Un corridore solido, tatticamente un aquila, tanto generoso, quanto furbo. Senza Tony, il corridore bergamasco valeva una grossa percentuale in meno. Houbrechts aveva la scorza dura dei fiamminghi, la diligenza dei tedeschi e per lui, che veniva dal nord, la capacità di sopportare il caldo degli spagnoli. Per capire le sue solidità gladiatorie, basta citare che in carriera ha corso, senza mai ritirarsi, 8 Giri d'Italia, 5 Tour de France, 4 Tour de Suisse, 6 Giri del Belgio, 2 Giri della Svizzera Romanda (finì 3° nel '69). Fra le sue vittorie tutte colte col piglio del corridore di razza, non vi sono classicissime e grandi corse a tappe, ma gare di pregio e tutte con una storia di lungo corso. Cominciò nel 1967 trionfando in due tappe e nella classifica finale nel Giro del Portogallo, dove fu il primo non portoghese a vincere, continuò con la Ruta del Sol e il G.P. Boucles de la Lys nel 1968, la Tirreno Adriatico e il Giro di Vallonia nel 1970, il Giro dell'Umbria nel 1971, la Coppa Sabatini e il Gran Premio di Dortmund nel 1973. Negli ultimi anni di carriera incentivò ulteriormente il suo ruolo di spalla e le sue giornate di piena libertà divennero rare, ma in corsa, la sua smorfia e il suo respiro, rimasero evidenti, fino all'ultima gara. Chiuse l'attività a 37 anni alla fine del 1980.

Le sue prestazioni al G.P. Terme di Castrocaro.
Accompagnò come un'ombra, un fedelissimo della manifestazione forlivese come Felice Gimondi. Furono due le partecipazioni di Tony al Gran Premio, nel '71 e nel '74. Finì quinto a 5'45" dal capitano nella prima occasione e sesto, a 3'10", da Francesco Moser, nella seconda partecipazione. Il cronometro però, non era il versante del ciclismo più amato da Houbrechts.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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