Storia di Emile Masson junior

Il giorno più bello della sua carriera fu, come egli stesso confidò nel '46, la vittoria nella Bordeaux-Paris '46, dopo la quale ebbe la gioia di far compiere davanti a se il giro d'onore sulla pista del Parco dei Principi a suo padre che quella stessa gran fondo si era aggiudicato nel '23 e che, prima di lui, era stato un campione di valore.
Emile Masson junior atleta forte e completo, gran lottatore armato di una tenacia ammirevole, ammaestrato e guidato dal padre offrì grandi prove di temperamento vincendo nel '38 un'epica Freccia Vallone e una tappa del Tour de France (fu nello "squadrone nero" belga contro Gino Bartali) e nel '39 una Parigi-Roubaix memorabile: solo in testa forò a 20 km dall'arrivo, ripartì, riprese e staccò il gruppetto di testa e da solo volò verso il traguardo con un vantaggio di 1'30". La guerra lo bloccò e gli impose quattro anni di campo di concentramento in Germania, ma, nonostante il martirio sofferto, nel '46 riprese la bicicletta aggiudicandosi, oltre alla citata Bordeaux-Parigi anche il campionato belga che rivinse l'anno successivo: per questo nel '47 gli venne attribuito il Trofeo Gentil quale simbolo della volontà di ripresa dopo le distruzioni dela guerra. Non gli sono mancate altre affermazioni di minor prestigio. A fine carriera è stato apprezzato giornalista a "Les Sports" e a "La Vallonie". Ha presieduto il club organizzatore della Liegi-Bastogne-Liegi.
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